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Ambiente

Emergenza idrica: Coldiretti Torino chiede un piano per piccoli invasi sparsi sul territorio e sostegni per migliorare l’efficienza dell’irrigazione

Vincenzo Spinello

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Coldiretti Torino accoglie con favore la notizia che la Regione Piemonte ha fatto propria la richiesta di Coldiretti per la realizzazione di piccoli invasi sparsi sul territorio. È la stessa Regione ad avere avanzato la proposta in preparazione dell’incontro della Conferenza delle Regioni con Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile. All’incontro, la Regione Piemonte ha portato sul tavolo richieste per fronteggiare, sia nell’immediato che nella prospettiva del medio e lungo periodo, la grave emergenza idrica che sta colpendo in modo particolare il territorio piemontese. La Regione ha annunciato che sta lavorando a una pianificazione che consenta la realizzazione di piccoli invasi in grado di poter rilasciare acqua in casi di emergenza come quello che stiamo attraversando, ma anche di mitigare le esondazioni nei periodi storicamente più soggetti ad alluvioni.

«Sappiamo che la crisi climatica non terminerà certo con questa ennesima stagione siccitosa – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Per questo servono politiche locali strutturali. È fondamentale dare alle aziende agricole la sicurezza di potere continuare a produrre e quindi di poter continuare a esistere. Per questo chiediamo che tutti gli enti territoriali contribuiscano a elaborare progetti utili a rendere più efficiente i sistemi irrigui della provincia di Torino. Progetti per la realizzazione di piccoli bacini, inseriti nell’ambiente agronaturale, progetti per aumentare la quota di attingimento da pozzi e progetti e azioni di sostegno per migliorare l’efficienza delle pratiche irrigue».

La Regione ha anche portato all’attenzione del Capo della Protezione Civile un accordo con i gestori dei bacini idroelettrici montani che permette un rilascio di 2.5 milioni di metri cubi di acqua nei torrenti che hanno prese a scopo irriguo. Una decisione che arriva sull’esempio dell’accordo promosso da Coldiretti con Iren Energia per il rilascio di 6 metri cubi al secondo dall’invaso idroelettrico di Ceresole Reale a favore delle coltivazioni del Canavese. Un accordo che, evidentemente sta facendo scuola e che ripropone il tema sempre più urgente dell’uso plurimo delle acque.

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