Seguici su

Cronaca

Serra per la coltivazione della cannabis illegale scoperta a Cavallermaggiore

Avatar

Pubblicato

il

La Guardia di Finanza di Fossano ha arrestato due dei quattro giovani coinvolti nell’operazione “Zafira”. I ragazzi, poco più che ventenni, avevano attrezzato una piantagione di cannabis a Cavallermaggiore con deumidificatori, termometri, ventilatori per il ricambio d’aria. Nel casolare, dove risiedevano tre dei quattro ventenni, sono stati rinvenuti materiale per la lavorazione e il confezionamento della marijuana, bilance per la pesatura e attrezzi per la lavorazione. Sequestrati oltre 1200 grammi di hashish e marijuana, così come 1.320 euro in contante, probabile frutto della vendita della droga. Stupefacenti e piante di cannabis sono stati analizzati in laboratorio dove è stato evidenziato l’elevato contenuto di principio attivo, in media superiore di sette volte il limite di legge, delle foglie di cannabis.

I successivi accertamenti, consistiti nell’analisi svolta dal personale tecnico dei Laboratori Chimici dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Torino, che ha collaborato con la Forza di Polizia nel corso delle operazioni di sequestro, hanno permesso di appurare che i giovani coltivavano le piante di cannabis con specifiche competenze, tanto che le stesse erano in grado di produrre sostanza ad elevato contenuto di principio attivo, superiore in media a più di sette volte al limite di legge.

All’esito delle attività, la serra e lo stupefacente trovato, che avrebbero fruttato al minuto spaccio intorno ai 40mila euro, nonché i materiali per la coltivazione, la pesatura e suddivisione in dosi sono stati messi sotto sequestro; due responsabili sono stati arrestati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Cuneo, mentre gli altri due giovani coinvolti sono stati segnalati alla Prefettura cuneese per uso personale di sostanze stupefacenti.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *