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Operaio morto a La Loggia, oggi in centinaia alla manifestazione alla Alessio Tubi

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Centinaia di lavoratori metalmeccanici e precari hanno manifestato oggi a La Loggia (Torino), presso la Alessio Tubi, azienda metalmeccanica dove lo scorso 7 novembre ha perso la vita un operaio precario. L’iniziativa è stata organizzata da Fim, Fiom, Uilm di Torino per chiedere maggior sicurezza sui luoghi di lavoro e più attenzione sul problema da parte di istituzioni e mondo imprenditoriale.

Dichiara Edi Lazzi, segretario generale Fiom Torino: “Oggi abbiamo voluto manifestare per la vita. Non si può ancora morire di lavoro nel terzo millennio. Il governo deve stanziare le risorse opportune per un piano straordinario di assunzione di ispettori del lavoro che possano effettuare gli opportuni controlli e per questa via porre fine a ciò che è ormai diventata una mattanza”.

Dichiara Davide Provenzano, segretario generale Fim Torino: “La sicurezza non può essere considerata un costo ma un investimento sui propri dipendenti e sul futuro aziendale. Dopo anni di infortuni mortali, ci troviamo ancora nella nostra Torino a dover manifestare per un’altra vita persa per il lavoro. Chiediamo più ascolto da parte di tutti i soggetti che si occupano del tema a partire dagli organismi preposti e dalla politica locale”.

Dichiara Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino: “Abbiamo voluto manifestare la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi del lavoratore mancato a La Loggia. Il tema della sicurezza non può basarsi solo sulle statistiche e sui grafici, bisogna investire sulle risorse umane con più formazione. Le aziende non possono pensare di ridurre i costi abbassando il livello di sicurezza. È arrivato il momento di aprire una discussione seria sul precariato, non è accettabile che i lavoratori somministrati debbano sottostare a condizioni più precarie degli altri colleghi sul fronte dei diritti e della sicurezza”.

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