
Un uomo di 37 anni è stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato poiché gravemente indiziato del reato di tentato furto in abitazione. L’intervento è nato dalla segnalazione di una donna al NUE 112 che riferiva di aver visto, tramite l’applicazione del proprio cellulare, un soggetto intento ad armeggiare sulla serratura della porta di casa dei genitori.
Giunti in sul luogo indicato, gli agenti notavano una linguetta di plastica rigida e trasparente inserita tra il montante e la porta stessa, verosimilmente utilizzata per verificare la presenza di inquilini all’interno dell’abitazione. In quei frangenti però una seconda pattuglia, intenta a ricercare il reo, notava e riusciva a bloccare un soggetto, dalle fattezze ed indumenti corrispondenti alla segnalazione del presunto autore della tentata effrazione, mentre tentava di allontanarsi rapidamente dallo stabile.
Nel corso della perquisizione personale, gli agenti rinvenivano quattro magneti rettangolari, del tipo di quelli utilizzati dai ladri di appartamento per tenere aperti i portoni di ingresso degli stabili o per sbloccare gli ingranaggi degli stessi facilitando l’ingresso e l’uscita.
Inoltre, nelle tasche del soggetto venivano rinvenute anche le chiavi di un veicolo, rintracciato poco dopo di fronte allo stabile in parola, al cui interno venivano rinvenute delle linguette di plastica identiche a quella rinvenuta pocanzi dagli agenti, un coltellino multiuso, un taglierino, due paia di guanti, nonché, un cacciavite lungo 20 centimetri del quale il detentore non dava giustificazione.
Non è l’unico caso dell’ultimo mese a Torino. Nel mese di gennaio infatti, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura ha tratto in arresto, in due distinte occasioni, altre cinque persone, responsabili di furti in abitazione.
In particolare, martedì 24 gennaio 2023, gli investigatori della Sezione deputata al contrasto dei delitti contro il patrimonio notavano, in una via del quartiere “Barriera di Milano”, tre uomini in atteggiamento sospetto. La discreta osservazione consentiva poco dopo di notare i tre individui nell’atto di accedere in uno stabile, ove gli stessi permanevano per circa mezzora. Appena usciti, i tre uomini venivano intercettati dagli investigatori, che procedevano alla loro identificazione ed al loro controllo, trovandoli in possesso di chiavi e grimaldelli, nonché di monili in oro. Le immediate verifiche condotte all’interno dello stabile consentivano di individuare l’appartamento appena depredato, il cui proprietario, immediatamente rintracciato, giunto sul posto, verificava l’ammanco dei propri beni, procedendo al riconoscimento degli stessi nei monili trovati in possesso dei tre.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi consentivano di individuare il luogo di dimora degli arrestati; la conseguente perquisizione domiciliare conduceva al rinvenimento di ulteriore refurtiva, consistente in monili in oro, orologi di pregio, collane di perle, penne stilografiche ed altro materiale. I legittimi proprietari di alcuni averi, vittime di furti perpetrati nei giorni precedenti presso le rispettive abitazioni, venivano individuati grazie ad accurate ricerche in Banca Dati; i beni recuperati venivano pertanto loro restituiti.
Il giovedì 26 gennaio successivo, con dinamiche similari, venivano tratti in arresto altri due uomini colti nella flagranza di furto in abitazione. Nell’occasione, perveniva presso la locale Centrale Operativa una segnalazione di un cittadino, residente in uno stabile del quartiere “Mirafiori”, che aveva notato alcuni individui sconosciuti accedere dentro il proprio condominio, forzando il portone d’ingresso.
Una pattuglia della Squadra Mobile, udita la segnalazione via radio, si portava sul posto, riuscendo a bloccare uno dei due soggetti, il quale, vistosi scoperto, opponeva una forte resistenza per cercare, invano, di assicurarsi la fuga. Nel frattempo il secondo uomo si allontanava lungo le scale del condominio, verso i piani superiori, ove gli investigatori, con l’ausilio del personale delle Squadre Volanti intanto intervenute, lo raggiungevano e riuscivano a bloccarlo. Le perquisizioni personali consentivano di rinvenire in possesso dei due diversi attrezzi e grimaldelli, nonché svariati monili in oro, risultati asportati da un alloggio dello stabile, nel quale i due arrestati, approfittando dell’assenza dei proprietari, erano riusciti ad accedere.
A seguito delle udienze di convalida degli arresti, il Tribunale di Torino applicava a carico di tutti gli indagati la misura della custodia cautelare in carcere.
I procedimenti penali, nell’ambito dei quali sono maturate le convalide degli arresti, versano nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.