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Carabinieri Tutela Patrimonio restituiscono le regie patenti che istituiscono le Guardie del Fuoco ad Acqui

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Ritornano di nuovo al Comune di Acqui Terme le Regie Patenti firmate a Racconigi il 17 agosto 1841 da Carlo Alberto di Savoia, con le quali il Re istituì a favore della città di Acqui -ora Acqui Terme- una Compagnia di Guardie del Fuoco.

Il prezioso documento storico è stato sequestrato nel novembre 2021 dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino nel corso di una indagine scaturita dalla segnalazione di un valente storico locale che aveva notato il decreto in vendita in una Casa d’Aste toscana. Le investigazioni dei Carabinieri hanno poi consentito di risalire la filiera possessoria del manoscritto identificando la provenienza illecita del manoscritto.

La Procura della Repubblica di Torino che ha coordinato gli accertamenti, concordando con la provenienza pubblica del documento, ha disposto la confisca e restituzione del bene al proprietario.

Secondo la legge italiana, infatti, tutti i documenti di natura pubblica appartengono al demanio culturale e non possono essere messi in vendita. Lo prevede espressamente l’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, nr. 42 che definisce i criteri per definire la natura dei beni culturali in relazione all’art. 20 del Decreto 1409 del 1963 che stabilisce che i documenti degli Enti pubblici non possono essere alienati o posti in vendita.

I Soprintendenti archivistici pertanto, qualora accertino che tali documenti si trovino in possesso altrui, avvalendosi dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale procedono al recupero dei beni sottraendoli al detentore.

Il 18 aprile alle ore 10.30, presso il comune di Acqui Terme, alla presenza del Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e del Sindaco di Acqui Terme, avverrà la formale riconsegna del documento di natura pubblica per la ricollocazione al suo fondo originario.

L’evento testimonia ancora una volta la piena collaborazione istituzionale tra Magistratura, Soprintendenza e Carabinieri ma anche il pieno sostegno degli esperti ed appassionati del settore che, come in questo caso, contribuiscono a tutelare il patrimonio culturale nazionale consentendo di ricostruirne le vicende e fornendo alla Magistratura tutti gli elementi per addivenire alla loro restituzione.

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