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Società

Torino, interviene Mons. Roberto Repole sulle morti nel carcere Lorusso e Cutugno

Dichiarazioni altamente sentite laddove emerge un certo rammarico e forte preoccupazione.

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TORINO – Dopo l’intervenuto del sindaco Stefano Lo Russo in riferimento alla drammatica situazione del carcere di Lorusso e Cutugno a Torino, è intervenuto pure Mons. Roberto Repole (arcivescovo di Torino e vescovo di Susa) attraverso una dichiarazione altamente sentita; dichiarazione laddove esprime rammarico e preoccupazione. Di seguito vi proponiamo alcuni estratti:

“Ancora una volta due nostre sorelle non hanno trovato nessuna speranza di libertà a cui aggrapparsi se non la morte. Mentre ci raccogliamo in preghiera per loro, diamo voce allo scandalo per due decessi che interpellano tutti. Non possiamo “abituarci” a queste notizie: in un Paese civile, nessuno dietro le sbarre deve sentirsi condannato a morte, ma deve trovare nel tempo della pena motivi speranza per il futuro come recita l’art. 27 della nostra Costituzione”.

“Come accennavo durante la festa patronale di san Giovanni Battista, mi preoccupa che l’età media dei detenuti si abbassi e che sempre più giovani finiscano in cella. I motivi sono diversi, dalla crisi di senso, alla solitudine, alla paura per il futuro. Quel che è certo, numerosi detenuti che tentano il suicidio temono la vita oltre le sbarre per la quale, probabilmente, il carcere non riesce a preparare né psicologicamente né con prospettive di lavoro ed autonomia” ha così sottolineato Mons. Roberto Repole.

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