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Cronaca

La storia delle ricorrenti colate detritiche a Bardonecchia e in alta Valle Susa dal 7 agosto 2009 al 13 agosto 2023

Era già accaduto nei mesi di luglio e agosto degli anni 2009, 2013, 2014, 2015, 2017

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Bardonecchia – L’evento che ha portato all’esondazione a Bardonecchia il 13 agosto per il passaggio di una colata detritica originatasi nel bacino del Rio Frejus  è stato definito imprevedibile da parte di politici ed esperti.

Purtroppo il cambiamento climatico sta rendendo frequente la diffusione di celle temporalesche con alta intensità come quella che é fermata alla testata del Rio Frejus dalle 20.00 alle 21.30 del 13 agosto.

Fenomeni del genere nell’Alta Val Susa si sono verificati in passato a più riprese come ricorda lo studio realizzato dall’IRPI -CNR dalla sua sede di Torino pubblicato sul Journées de l’hydraulique e sulla Rivista GEAM. 

L’archivio CFAVS – Consorzio Forestale Alta Val di Susa riporta diversi casi di colate detritiche nella zona nei mesi di luglio e agosto degli anni 2009, 2013, 2014, 2015, 2017, riportati in una relazione geologica del comune di Bardonecchia:

7 agosto 2009 – A seguito di un intenso temporale serale localizzato allo spartiacque tra il Gran Vallone e il Rio Frejus, in un tratto di cresta denominato Rocce Verdi, si sono verificate colate detritiche di particolare potenza. L’asta del Rio Frejus (Mardovine) è stata interessata da una intensa colata detritica di proporzioni superiori a tutte quelle registrate negli ultimi vent’anni. A differenza degli episodi recenti, il tratto di asta che ha generato la porzione principale della colata è stato il tratto denominato Pian dell’Acqua, a valle dell’Alpeggio Pian delle Stelle –Alpe Borca. Tale tratto seppur di nota pericolosità non aveva mai determinato eventi di tale potenza. Negli eventi noti risultava sempre di maggiore importanza l’azione degli affluenti in destra tra cui il noto Rio Gauthier, oggetto di recente parziale sistemazione. Il materiali mobilizzato è poi confluito verso valle arricchendo la colata dei materiali presi in carico lungo il tragitto oltre quelli posti a valle della briglia in pietrame realizzata nel 1935 nel tatto mediano tra i Camini e il Rio Gauthier, briglia che ora risulta completamente distrutta. La colata del Rio Gauthier, come detto, risulta di importanza inferiore rispetto alla colata detritica verificatasi nell’asta principale del torrente. Le recenti opere di sistemazione del Rio Frejus hanno contribuito a laminare la piena riducendo l’intensità della colata principale.. Le opere presenti e in particolare la briglia selettiva a valle del Rio Gauthier hanno contenuto parte del materiale diluendo la portata solida fluitata e riducendo l’intensità della pulsazione in corrispondenza del centro abitato. Il fenomeno è ben visibile dalla durata dell’onda di piena che essendo parzialmente laminata risulta di intensità minore ma di maggiore durata (nello specifico circa un’ora). In assenza di opere di laminazione la piena sarebbe stata più intensa e di maggiore altezza ma di minore durata. Nel centro abitato le opere di canalizzazione hanno contribuito a ridurre l’esondazione sia in sinistra che in destra, nulla potendo contro la riduzione di pendenza verso la confluenza con il Rio Dora di Melezet, che riducendo l’energia della colata permette la sedimentazione del materiale.

Il 16 luglio 2013, alle ore 19:45, una piena del torrente Frejus, con elevato trasporto
solido sabbioso-limoso, è transitata attraverso l’abitato di Bardonecchia; il fenomeno è durato per circa un’ora. Il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale Lavori Pubblici, ing. Antonio Tomaselli, ha immediatamente attivato la polizia municipale e i Vigili del Fuoco per il controllo dell’evento a tutela della pubblica incolumità lungo il segmento d’asta che attraversa l’abitato e nella zona a monte. In data odierna è stato compiuto un sopralluogo lungo il torrente Frejus e il tributario di destra Rio Gautier. Il fenomeno è stato causato da un forte temporale del tardo pomeriggio. La precipitazione è stata particolarmente intensa alla testata del bacino idrografico del Rio Gautier, noto come area sorgente di materiali detritici di alimentazione delle lave torrentizie che interessano periodicamente il Torrente Frejus. Il versante sinistro del settore mediano del bacino è interessato da estesi e profondi fenomeni gravitativi, che interessano e dislocano una potente coltre di depositi quaternari. Il fenomeno è noto da tempo ed è monitorato mediante caposaldi GPS da ARPA Piemonte, Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto. Lungo questo versante, caratterizzato da fratture che dislocano grandi zolle disarticolate incise da canali di erosione, si notano le tracce di limitati deflussi nella norma di un evento temporalesco.
La precipitazione si è concentrata lungo l’asta principale , probabilmente nel circo glaciale superiore; le acque hanno sciolto i ponti di neve, di cui si individuano ancora i relitti sulle sponde, aumentando la portata complessiva. La piena ha mobilizzato i detriti presenti sulle sponde (l’alveo è inciso nei calcescisti del substrato). Al guado del sentiero, a quota 1950 circa, è visibile il relitto di un ponte di neve, residuo delle valanghe invernali, asportato. Le sponde sono erose e le tracce della colata raggiungono, nella stratta incisione, l’altezza di una decina di metri dal fondo dell’alveo. In corrispondenza del ponte Bailey della strada di fondovalle per i Camini del Frejus si riscontra la presenza di ulteriori erosioni a carico dei depositi torrentizi presenti sulle sponde; le briglie in cemento armato a monte del ponte sono completamente interrate e Consorzio Forestale Alta Valle Susa – via Pelluosiere n. 6 – 10056 Oulx TO 23 / 28 ricolme di materiali detritici. L’altezza raggiunta dalla piena in questo settore è stimata di circa m 5. La lava torrentizia transitata per Bardonecchia è classificabile come un mud-flow, veloce e non molto denso. Le acque, di colore nerastro, hanno colorato la Dora di Bardonecchia per chilometri, almeno fino a Oulx.

Nella notte fra il 1° e il 2 agosto 2014, si è verificato un evento di mud-debris flow lungo il Torrente Frejus, in concomitanza di un violento temporale. La colata si è propagata lungo il corso d’acqua, raggiungendo l’abitato ed estinguendosi nella Dora di Melezet. I detriti hanno colmato le due briglie selettive situate nel medio corso del Frejus, che erano in fase di ultimazione di svuotamento; l’azione erosiva ha sifonato la contro briglia della briglia in apice della conoide e ha ulteriormente danneggiato le opere trasversali e longitudinali presenti lungo il canale in conoide. È inoltre aumentato il volume di sedimenti presenti in corrispondenza degli attraversamenti e lungo le sponde della Dora di Melezet. Le grandi briglie finestrate, in cemento armato, svuotate nella settimana precedente dopo lunghe e infruttuose gare d’appalto, sono state istantaneamente riempite.

Nel luglio e agosto 2015 intensi temporali hanno causato alcune piene torrentizie lungo l’asta del Torrente Frejus, danneggiando la briglia e la contro briglia presenti in apice del rio. L’apertura della base della briglia ha determinato il rapido svuotamento dell’opera, con il trasporto verso valle di circa 3.000 – 4.500 m3 di sedimenti ghiaiosi e limosi depositati negli anni nella spiaggia di deposito.

L’8 agosto 2017 una pioggia cumulata di mm 49,8 ha innescato, fra le ore 19 e le ore 20, una lava torrentizia che ha percorso l’asta fino alla confluenza con la Dora di Melezet, con caratteristiche di forte erosione dell’alveo. La piena ha ricolmato la spiaggia di deposito della briglia in apice conoide

La situazione geologicamente difficile é stata complicata dalla cementificazione della zona e da gravi infiltrazioni della malavita organizzata che nel 1995 portarono allo scioglimento del comune per condizionamenti mafiosi che si sono ramificati in maniera diffusa.

Negli ultimi anni il comune di Bardonecchia conscio della situazione ha speso più di 450 mila euro per la realizzazione di briglie che servono per rallentare il flusso d’acqua, per dirla come parla il bando

per la realizzazione di una briglia selettiva e di due briglie/soglie da ubicarsi poco a monte dell’abitato, nella forra che precede l’apice del conoide del T. Frejus. Le opere avranno la funzione di laminare le piene e di stoccare il maggior volume di sedimenti, sottraendoli così alla fluitazione lungo il canale inurbato e alla possibile tracimazione dell’abitato. In effetti la violenza dell’ acqua ha portato via tutto.

La relazione geologica del progetto sul sito del Comune di Bardonecchia descrive la situazione

Lungo il Torrente Frejus in Comune di Bardonecchia si verificano con frequenza compresa tra 1 e 4 anni episodi di lava torrentizia, in concomitanza di eventi temporaleschi anche brevi ma molto intensi. Malgrado le già numerose opere di regimazione idraulica presenti, la miscela di acqua e detriti transita lungo il canale in conoide, sul quale sorge l’abitato, spesso esondano in destra e sinistra idrografica L’asta torrentizia è stata oggetto di numerosi interventi di regimazione dell’intensa attività idraulica e geomorfologica, che si esplica in frequenti fenomeni di lava torrentizia e nella lenta traslazione dei corpi gravitativi. Per gestire il trasporto solido del torrente, il cui deflusso può interessare parte dell’abitato di Bardonecchia, sono state costruite numerose briglie, la più antica delle quali risale al 1935, alcune delle quali sono ora in stato di conservazione precaria.

Aggiornamento del 17 agosto 2023
I lettori ci hanno segnalato un ulteriore evento del Rio Frejus a Bardonecchia del 6 agosto 2004 su cui Arpa Piemonte ha realizzato una dettagliata relazione che dimostra che sono quasi venti anni che si conoscono i rischi delle colate detritiche a Bardonecchia

 

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