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Torino nella storia del Festival di Sanremo: tutti gli artisti piemontesi dal 1951 ad oggi!

Un palcoscenico importantissimo che ha visto sin dalla sua prima edizione, avvenuta nel 1951 presso il Salone delle Feste del Casinò di Sanremo

Alessia Serlenga

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TORINO – Manca sempre meno al Festival di Sanremo: la più importante manifestazione canora e musicale italiana.

Un palcoscenico importantissimo che ha visto sin dalla sua prima edizione, avvenuta nel 1951 presso il Salone delle Feste del Casinò di Sanremo, cantanti  e cantautori salire su quel palco, rilevato poi, per alcuni di loro, un trampolino di lancio verso una carriera artistica sfolgorante.

Ad oggi, circa quaranta artisti piemontesi tra cantautori, cantanti e musicisti hanno partecipato al Festival di Sanremo.

I cantanti piemontesi con più partecipazioni al Festival di Sanremo

La cantante piemontese, con più partecipazioni a Sanremo è Tonina Torrielli, originaria di Serravalle Scrivia e considerata una delle rivali di Nilla Pizzi.

Il suo brano di maggior successo fu Amami se vuoi nel 1956, con la quale debuttò anche all’Eurofestival, al Festival di Napoli e al Festival di Assisi.

La sua carriera terminò nel 1965 quando con suo marito si aprì un negozio di musica in Piazza Castello a Torino.

 

Primissimo concorrente piemontese in gara…

Le prime cantanti piemontesi a partecipare alla kermesse, nel 1951 furono il Duo Fasano, formato da dalle gemelle torinesi Dina e Delfina Fasano, le quali tornarono ad esibirsi nel 1952, nel 1954, nel 1957 e nel 1958.

Il loro più grande successo fu nel 1957 con la celeberrima Casetta in Canadà, in coppia con Vittoria Mongardi, con la quale vinsero il Festival della Canzone Italiana di Toronto. 

Vissero per un lungo tempo all’estero e quando tornarono a Torino, collaborarono con Paolo Conte e Renzo Arbore. Chiusero la loro carriera nel 1988, dopo che vennero premiate dal Presidente della Repubblica Cossiga come Benemerite della Cultura Musicale e Canora Italiana.

Quando Renato Rascel (nato a Torino) partecipò al Festival di Sanremo, nel 1960 e nel 1961, era nel pieno della sua brillante carriera artistica. Nell’edizione del 1960, vinse il primo premio con la canzone Romantica, in coppia con Tony Dallara, che la porterà al successo e con cui parteciperà all’Eurovision Song Contest di quell’anno, raggiungendo l’ottavo posto. L’anno successivo, si esibì nuovamente a Sanremo in coppia con Johnny Dorelli, cantando il brano Nun chiagnere.

Luigi Tenco, originario di Cassine, un paese in provincia di Alessandria, è uno dei più importanti cantautori italiani di tutti i tempi e partecipò al Festival di Sanremo solo nel 1967 con la canzone Ciao amore ciao, in coppia con Dalida. La sua morte, avvenuta mentre era in corso la manifestazione, segnò profondamente il panorama musicale italiano di quegli anni, portando alla nascita del Club Tenco, che ancora oggi difende la memoria dell’artista alessandrino e della canzone d’autore italiana.

Nel 1969, fece la sua prima comparsa sul palco del Festival di Sanremo, Rita Pavone (nata a Torino) con Zucchero, con cui si classificò al tredicesimo posto. Tornò ad esibirsi nel 1970 e nel 1972 e come ospite nel 1976 e nel 2005, quando, in compagnia di Toto Cutugno e Annalisa Minetti cantò il brano Come noi nessuno al mondo, che si piazzò al secondo posto dopo Angelo di Francesco Renga. L’ultima partecipazione di Rita Pavone al Festival di Sanremo è stata nel 2020 con il brano Niente (Resilienza 74), composto dal figlio Giorgio Merk.

Rosangela Scalabrino, in arte Gilda, che vinse nel 1975 con Ragazza del Sud. Biellese di Masserano, da parecchi anni si è trasferita a Torino dove con il marito gestiva un albergo.

Mino Vergnaghi, biellese di Trivero (oggi Valdilana), vinse nel 1979 con Amare. Ha collaborato con Zucchero ed ha scritto canzoni per diversi artisti.

A Sanremo hanno cantato anche l’alessandrino Donatello e l’astigiano Danilo Amerio.

Tra il 1987 e il 2005, Umberto Tozzi (nato anche lui a Torino), partecipò a quattro edizioni, vincendo il primo premio con la famosissima Si può fare di più, insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri. Il brano sbaragliò tutte le classifiche di vendita in tutto il mondo e venne scelto come inno della Nazionale Italiana Cantanti. Nel 1991, Tozzi tornò al Festival di Sanremo con Gli altri siamo noi, nel 2000 con Un’altra vita e, l’ultima volta, nel 2005 con la canzone Le parole.

I Righeira, formato dai torinesi Johnson e Michael Righeira, pseudonimo di Stefano Righi e Stefano Rota, anche loro torinesi, si esibì una sola volta sul palco del Festival di Sanremo, nel 1986, con la canzone Innamoratissimo (tu che fai battere forte il mio cuore), che ottenne il quindicesimo posto.

Giorgio Faletti (nato ad Asti), partecipò per tre volte al Festival di Sanremo. La prima volta si cimentò in un duetto con Orietta Berti con la canzone Rumba di Tango, ma il vero successo lo raggiunse con la bellissima canzone Signor tenente, ispirata alle stragi mafiose in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino. La sua ultima apparizione sanremese fu nel 1995, durante la quale cantò L’assurdo mestiere, per cui ricevette il prestigioso Premio Rino Gaetano.

Nello stesso anno, in cui Faletti partecipò per la prima volta al Festival di Sanremo, il gruppo torinese degli Statuto venne selezionato nella categoria Nuove Proposte e si classificò nono con il brano Abbiamo vinto il Festival di Sanremo, una canzone che ironizza sullo scenario musicale di quegli anni e sul fantomatico risultato, che avrebbe prodotto la loro vittoria al Festival di Sanremo.

Dopo aver ottenuto un grande successo internazionale, anche i piemontesi Eiffel 65 (composti dal torinese Gabry Ponte, l’astigiano Maurizio “Maury” Lobina e il siculo Jeffrey Jey) approdarono a Sanremo con il singolo Quelli che non hanno età, che venne molto criticato dal pubblico e dagli esperti, perché si riteneva che non rispecchiasse lo stile del gruppo, legato alla musica elettronica e dance. Il risultato fu davvero deludente, ma le vendite ripagarono gli Eiffel 65 con un enorme successo, che durò per diversi mesi.

Nel 2000, i Subsonica, che si erano formati nel 1996 a Torino, ottennero l’undicesimo posto con la canzone Tutti i miei sbagli, probabilmente il loro brano di maggior successo e per cui verranno premiati agli MTV Europe Music Award di Stoccolma come miglior artista italiano e al Premio Italiano della Musica nelle categorie “Miglior disco” e “Miglior gruppo”.

Qualche anno dopo, anche il mondo del rap torinese trovò il suo spazio al Festival di Sanremo, con l’esibizione del cantante Frankie Hi-nrg mc, che si presentò con il singolo Rivoluzione, in cui compare un breve campionamento di un brano di Fabrizio De Andrè. Dopo varie collaborazioni con Simone Cristicchi, Nathalie, Raf e Fiorella Mannoia, nel 2014 Frankie Hi-nrg mc tornò a Sanremo con i brani Un uomo è vivo e Pedala, che si classificò all’ottavo posto.

I Marlene Kunzt sono uno dei gruppi più apprezzati, non solo a livello nazionale. Si sono formati a metà degli anni Novanta in provincia di Cuneo. Durante la 62° edizione del Festival di Sanremo, nel 2012, la loro Canzone per un figlio viene eliminata nella seconda serata, ma recuperarono la loro partecipazione alla manifestazione dopo aver duettato con Patti Smith e vinsero il Premio della Stampa, anche se vennero definitivamente estromessi dalla classifica finale nell’ultima serata.

Gli Eugenio in Via di Gioia sono un gruppo di artisti di strada, nati dalla tradizione delle balere e della musica folk a Torino. Dopo aver superato le selezioni per Sanremo Giovani nel 2019, riescono a partecipare al Festival di Sanremo 2020, ma la loro canzone viene eliminata già nella prima serata, anche se riusciranno ad ottenere il Premio per la critica “Mia Martini”.

Nel 2021, fa la sua comparsa al Festival di Sanremo, il giovane Willie Peyote (nato a Torino), uno degli artisti piemontesi più promettenti a livello nazionale. Il singolo Mai dire mai (la locura) con cui ha preso parte al Festival di Sanremo si classifica al sesto posto e vince il Premio della Critica nell’ultima serata dell’edizione 2021.

Gruppi torinesi a Sanremo

Il primo gruppo piemontese a calcare il palcoscenico del Festival di Sanremo è stato il Quartetto Stars, formato da quattro giovani cantanti torinesi, guidate dal Maestro Carlo Prato, che le fece debuttare nelle prime trasmissioni radiofoniche della RAI. Nell’edizione del 1953, il quartetto si presentò con cinque brani e ottenne un ottimo secondo posto con la canzone Campanaro, interpretata con Teddy Reno. Poco dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, il quartetto si sciolse e le componenti intrapresero carriere lavorative differenti.

Il gruppo vocale Poker di Voci, nato a Torino nel 1953, era invece formato da quattro uomini, i quali ebbero una sfavillante carriera e la possibilità di collaborare con nomi importanti della canzone italiana di quell’epoca, tra cui Gino Latilla, Natalino Otto e Fred Buscaglione. Parteciparono al Festival di Sanremo nel 1957 con due canzoni che sono entrate nella storia della musica italiana: La Casetta in Canadà e Il Pericolo Numero Uno.

Nell’edizione successiva, si esibì il Trio Joyce, un terzetto vocale femminile, composto da tre sorelle torinesi, che già collaboravano nel teatro di rivista di Erminio Macario. Si presentarono al Festival di Sanremo con due brani, Fragole e cappellini e I trulli di Alberobello, cantati con Aurelio Fierro, e Nozze d’oro, che però non venne mai pubblicato. Dopo diverse tournée internazionali, il trio si sciolse nel 1961.

Nei primi anni Settanta, i gruppi piemontesi tornarono ad esibirsi al Festival di Sanremo con nuove sonorità e sperimentazioni musicali. I Domodossola, che prendevano il nome dalla città natale dei componenti del gruppo in provincia di Verbanio Cusio Ossola, sono ancora oggi considerati uno dei migliori gruppi vocali di quegli anni, grazie a un brano cantato con Rosanna Fratello nel 1970, Ciao anni verdi, e alla canzone Se hai paura del 1974 con cui parteciparono anche a Un disco per l’estate, a una tournée con Gino Bramieri e a diverse trasmissioni televisive.

Gli Aeroplanitaliani nacquero a Vercelli tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, con l’obiettivo di creare nuove sinergie tra il rap e la canzone pop italiana. Al primo nucleo della band si unirono anche alcuni musicisti bolognesi, provenienti dall’ambito dance, rock e jazz. Il gruppo si presentò al Festival di Sanremo nel 1992 e tuttora viene principalmente ricordato per i 25 secondi di silenzio, che caratterizzano il brano Zitti zitti (Il silenzio è d’oro) con cui vinsero il Premio della Critica di quell’edizione. Dopo l’apparizione a Sanremo, i componenti del gruppo intrapresero carriere artistiche differenti per poi ritrovarsi in questi ultimi anni per pubblicare alcuni nuovi album di discreto successo.

Il gruppo punk rock torinese Melody Fall si presentò al Festival di Sanremo nel 2008 con il brano Ascoltami ma senza riuscire a entrare nella classifica finale dei Giovani. Oltre all’Italia, la band è particolarmente apprezzata in Giappone, dove da anni si esibisce e distribuisce i propri album con molta soddisfazione.

A Rivoli, nel 1988, nascono i Perturbazione, un gruppo pop rock italiano originario di Rivoli decisamente ben inserito e promettente nel panorama musicale nazionale. Dopo molte collaborazioni con alcuni dei più importanti musicisti italiani, tra cui Max Pezzali, nel 2014 il gruppo presenta al Festival di Sanremo due brani, L’Italia vista dal bar e L’unica, che resta in gara fino all’ultima votazione e vince il Premio Sala Stampa con un ottimo sesto posto nella classifica finale.

Nel 2017, il rapper Raige di Alpignano, componente del gruppo OneMic, fondato insieme al fratello minore Ensi e all’amico Rayden, si presenta al Festival di Sanremo con il brano Togliamoci la voglia, inciso con Giulia Luzi, che parla dell’ansia di vivere e della necessità di apprezzare le piccole cose per migliorare la qualità della vita.

L’amore struggente e infelice è invece il tema alla base del brano Senza farlo apposta con cui il rapper torinese Shade si presenta al Festival di Sanremo nel 2019, accompagnato dalla splendida voce di Federica Carta.

L’edizione dello scorso anno, 2022, ha visto il trionfo del cunese Matteo Romano che, oltre ad aver raggiunto il terzo posto nella classifica di Sanremo Giovani 2021, è riuscito a raggiungere l’undicesima posizione al Festival di Sanremo con il brano Virale, scritto insieme a Dardust, Alessandro La Cava e Federico Rossi.

Tra i protagonisti dell’edizione 2023, spicca sicuramente l’eccentrica figura di Rosa Chemical (di Rivoli), già ospite della serata duetti con Tananai, e che quest’anno si presenta in gara con un proprio brano del tutto inedito.

Ci sarà un po’ di Piemonte anche in questo Festival di Sanremo. Tra gli artisti annunciati da Amadeus anche il 34enne torinese Fred De Palma e la torinese d’adozione Annalisa. Ma il numero di piemontesi a Sanremo potrebbe crescere: ci sono ancora tre posti disponibili per i giovani. In gara anche gli eporediesi Santi Francesi, i torinesi Omìni e l’astigiano Fellow.

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