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Cronaca

Il tribunale del riesame impone la restituzione di telefonini, computer e gli altri device e documenti a Elkann e Ferrero nell’inchiesta sul testamento di Marella

Continua comunque l’indagine sulla residenza fiscale di Marella Caracciolo e sulla validità del suo testamento

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John Elkann

Il tribunale del riesame ha accolto parzialmente il ricorso degli avvocati di John Elkann CEO di Exor e di Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus, sulle perquisizioni ordinate dalla procura di Torino nell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Gianni Agnelli.

Il decreto dei pm è stato annullato in parte dato che impone che vengano restituiti i telefonini, i computer e gli altri device presi in consegna dalla guardia di finanza e i documenti sequestrati che riguardano anche Dicembre, l’azienda cassaforte del potere economico della famiglia che controlla tutte le società del gruppo.
I difensori avevano chiesto la restituzione al tribunale per vizio di motivazione sostenendo che la quantità di materiale sequestrato il 7 febbraio scorso era sovrabbondante rispetto all’ipotesi di reato ovvero il concorso nella dichiarazione infedele dei redditi di Marella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli, per gli anni 2018 e 2019.
All’udienza erano presenti i legali di Elkann, Federico Cecconi, Paolo Siniscalchi e Carlo Re, i legali di Gianluca Ferrero gli avvocati Paolo Davico Bonino e Marco Ferrero, il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti.

Restano sotto sequestro, nella disponibilità degli inquirenti, il testamento redatto nel 2011 da Marella Caracciolo morta nel 2019 a 92 anni e le relative integrazioni del 2012 e 2014, le carte che si riferiscono al domicilio in Svizzera presso lo Chalet Icy, nel Cantone di Berna, dove Marella ebbe dal 2012 la residenza ritenuta fittizia dalla procura, a una villa settecentesca sulla collina torinese, al castelletto di famiglia a Villar Perosa, e a un immobile a Roma in via 20 maggio.

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