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Fine Vita, Cappato: il Presidente Cirio risponda ai cittadini entro la fine della consiliatura

Attualmente, nonostante l’assenza di una legge nazionale, le persone in possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani possono già accedere alla morte volontaria assistita

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TORINO – In Piemonte, dopo il deposito avvenuto lo scorso 28 agosto delle oltre 11.000 firme raccolte a favore di “Liberi Subito”, la proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni sul “suicidio medicalmente assistito”, il Consiglio regionale ancora non si è espresso.

“In sei mesi di tempo, dal deposito delle firme ad oggi, il Consiglio regionale non è riuscito a discutere la proposta di legge di iniziativa popolare firmata in Piemonte da oltre 11.000 di persone. Ora, con la fine della consiliatura, c’è il rischio concreto che quell’impegno civico sia vanificato dall’inerzia delle istituzioni. Chiediamo, dunque, al Presidente Alberto Cirio di non lasciare senza risposta i cittadini e le cittadine che hanno sottoscritto la proposta di legge e quindi di garantire che il testo venga discusso prima della fine della consiliatura. Le persone malate che soffrono non possono aspettare anni, ma hanno bisogno di risposte in tempi rapidi e certi, assicurando il rispetto dei valori costituzionali e dei principi generali dell’ordinamento. Auspichiamo quindi che il Consiglio Regionale del Piemonte voglia discutere la Proposta di Legge nel prossimo Consiglio del 5 marzo. La proposta di legge è un’occasione che i cittadini offrono al Consiglio per superare la arbitrarietà e discrezionalità delle Asl nelle risposte alle richieste di suicidio medicalmente assistito. Ed è importante che la discussione sia fatta al riparo dagli ordini di scuderia dei partiti ascoltando, invece, le esigenze delle persone che soffrono”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Davide Di Mauro, Coordinatore del Comitato promotore della legge di iniziativa popolare “Liberi subito” in Piemonte.

Il Comitato Promotore di “Liberi Subito”, inoltre, ha presentato una mozione per chiedere al Consiglio Regionale del Piemonte di votare la proposta di legge entro la fine della consiliatura: tra i voti favorevoli raccolti ci sono quelli del centro destra nei comuni di Pinerolo (gruppo consiliare di Fdi, in parte la Lega, civiche di centrodestra) Settimo Torinese (Consiglio Comunale all’unanimità) e Chieri (vicepresidente del Consiglio Comunale in quota Lega).

Il Piemonte è stata la quinta regione a depositare le firme a favore della proposta di legge. La campagna di raccolta firme era partita a metà marzo.

Attualmente, nonostante l’assenza di una legge nazionale, le persone in possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani possono già accedere alla morte volontaria assistita. Non vengono però garantiti tempi certi nella procedura di verifica e attuazione di tale pratica.

L’iniziativa si propone di definire procedure e tempi del Servizio Sanitario Nazionale/Regionale per la verifica delle condizioni e delle modalità di accesso alla morte medicalmente assistita.

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