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Piemonte

Torino, tavolo Automotive al MIMIT: certezze da Stellantis sul futuro di Mirafiori

Stellantis ha dichiarato di voler continuare a puntare su Mirafiori, dove la 500 prodotta continua ad essere il fiore all’occhiello del marchio

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ROMA – La Regione Piemonte, insieme al Comune di Torino, ai sindacati e alle associazioni di categoria sono stati presenti oggi a Roma, all’audizione che la Regione ha chiesto e ottenuto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy al Tavolo Stellantis convocato dal ministro Adolfo Urso, per chiedere più auto da produrre a Mirafiori e la centralità di Torino per quanto riguarda l’ingegneria e la progettazione dei veicoli, forti delle competenze d’eccellenza di tutta la filiera.

All’incontro hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, accompagnato dall’assessore al Lavoro Elena Chiorino, e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo che hanno consegnato il documento condiviso frutto del confronto che si è svolto ieri a Torino con le parti sindacali, le associazioni di categoria e la Camera di Commercio.

Il documento ribadisce la necessità di un nuovo modello da produrre a Mirafiori.

«Quello avviato su Mirafiori, con il Comune di Torino, è un percorso che ci ha consentito di ottenere importanti risultati, come l’avvio dell’hub europeo del riciclo e del Battery Center, e la prossima settimana del centro per le trasmissioni, che valgono in tutto circa mille occupati, ora si tratta però di fare un passo in più – dichiara il presidente del Piemonte Alberto Cirio – L’azienda sta lavorando per rendere la 500 elettrica più competitiva in modo da conquistare maggiori fette di mercato, nel frattempo però serve, e questo lo dicono insieme il mondo delle imprese e i sindacati, un nuovo veicolo da produrre a Mirafiori per arrivare a 200 mila auto all’anno.

Lavoriamo in questa logica con un approccio costruttivo: chiediamo a Stellantis impegni su questo e siamo disponibili a collaborare, come abbiamo fatto per il polo del riciclo. Mirafiori è la più grande fabbrica d’Europa, qui in passato si facevano 400 mila macchine, nel 2023 se ne sono fatte poco più di 80 mila, dobbiamo arrivare a 200 mila, che in prospettiva saranno soprattutto elettriche, quando anche il mercato sarà più maturo, ma questo obiettivo per il momento devo essere garantito da un nuovo modello che chiediamo con forza, così come la garanzia che il cervello e il cuore ingegneristico e di progettazione resteranno a Torino e in Piemonte.

Sono queste le istanze che la Regione porterà allo sciopero proclamato per il 12 aprile a difesa di un settore che è strategico per il presente e per il futuro del Piemonte».

«Il governo e il Ministro dimostrano, ancora una volta, l’attenzione per i lavoratori e il tessuto industriale nazionale e regionale – aggiunge l’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino – La convocazione del tavolo di oggi è stato un passaggio importante che conferma il cambio di rotta rispetto al passato. Oggi è necessario avere risposte chiare da Stellantis, in termini di produzione e volumi, che riportino una produzione reale e sostenibile in Italia e a Torino capace di favorire posti di lavoro e non di aumentare la cassa integrazione».

«L’incontro di oggi – aggiunge il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – si inserisce in un percorso che abbiamo avviato con la Regione e va nell’ottica di rendere sinergici gli investimenti del gruppo Stellantis come parte di un’unica strategia, quella di ribadire che l’automotive non solo è parte integrante dell’identità di Torino ma un’occasione di ulteriore crescita.

Gli investimenti nella direzione dell’Hub del riciclo hanno colto l’esigenza di dotare Mirafiori e la città di una infrastruttura produttiva e di ricerca e sviluppo sul tema delle materie prime critiche per le auto elettriche mentre l’investimento ribadito sul settore dell’ingegneria sarà strategico non solo per attrarre ma anche per mantenere sul territorio giovani talenti in un contesto peraltro alle prese con una profonda crisi demografica.

Sono poche le realtà nel mondo che, come Torino, hanno la capacità di costruire un’auto partendo dalla ideazione fino al collaudo e questo rappresenta un valore aggiunto. È però del tutto evidente che questi elementi debbano necessariamente essere accompagnati da un investimento che consideri anche le strategie produttive sulle nuove linee e i nuovi modelli.

Ed è proprio questo lo spirito con cui la Città ha aderito allo sciopero del 12 aprile: come istituzioni confermiamo il nostro impegno e la nostra disponibilità a contribuire a costruire le condizioni perché il territorio torinese e Mirafiori siano autenticamente competitivi a livello nazionale e internazionale anche per dare la giusta prospettiva di crescita al sito produttivo più grande d’Europa e per garantire occupazione e ordinativi per le tante industrie dell’indotto che costruiscono la dorsale principale del nostro territorio dal punto di vista economico. Sono convinto che sulla base di questa interlocuzione si possano costruire solide basi per lo sviluppo dell’automotive sul nostro territorio».

Il tavolo automotive specifico per Torino richiesto a gran voce anche dalla Fismic Confsal

Serrato il dialogo sul futuro di Mirafiori e di tutto il settore manifatturiero piemontese, a cui ha partecipato una delegazione guidata dal vicesegretario generale Sara Rinaudo. Durante l’incontro, Urso ha posto domande specifiche a Stellantis sul futuro produttivo di Mirafiori.

Stellantis ha dichiarato di voler continuare a puntare su Mirafiori, dove la 500 prodotta continua ad essere il fiore all’occhiello del marchio. Non ha menzionato, però, alcun nuovo modello in produzione, a causa di decisioni ancora non mature.

Il vicesegretario generale Fismic Confsal, Sara Rinaudo, ha dichiarato: “Mirafiori in questo momento è in una situazione di stallo incerto e non vogliamo assolutamente che si arrivi a un lento spegnimento. Per non rischiare di spegnere prima o poi l’interruttore, occorre necessariamente, insieme a ricerca e sviluppo, la produzione.

Servono nuovi modelli che abbiano un ampia risposta sul mercato; un mercato che ricordiamo registra ad oggi un serio calo della vendita dell’elettrico, e per questo serve un l’allungamento della fase di face out dei modelli endotermici, con produzione di modelli ibridi e a basse emissioni.

Chiediamo certezza sulle missioni produttive e un piano industriale di lungo termine per Mirafiori, solo in questo modo si potrà rilanciare l’intero sito produttivo di Torino e dare respiro ai lavoratori dell’indotto che verge in estrema sofferenza.

Apprezziamo le nuove attività messe in campo, che preparano la strada per il futuro, ma riteniamo non si possa più aspettare. C’è bisogno di dar gamba a tutti i progetti menzionati in questi mesi e concretezza a tutte le parole pronunciate.”

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