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Cronaca

Tensione nel carcere di Ivrea: detenuto minaccia di suicidarsi

Nuovo episodio di anarchia mette in luce la criticità del sistema penitenziario piemontese

Caterina Malanetto

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IVREA – Un’altra giornata di tensione è stata vissuta nel carcere di Ivrea, domenica 5 maggio, quando un detenuto si è arrampicato sulle grate del padiglione detentivo. Ha poi attraversato il cortile dei passeggi, fino ad arrivare al quinto piano della casa circondariale di Ivrea, minacciando di compiere un gesto estremo.

L’uomo, già noto per comportamenti simili, ha richiesto di poter parlare direttamente con il magistrato di servizio. Sono intervenuti sul luogo i vigili del fuoco e un’ambulanza, mentre il personale di sorveglianza cercava di persuaderlo a desistere.

Dopo un lungo negoziato con gli agenti penitenziari, il detenuto ha acconsentito a scendere, ponendo fine alla sua protesta. Per raggiungere il quinto piano, si era arrampicato attraverso il cortile dei passeggi e le grate del padiglione detentivo.

La situazione nelle carceri piemontesi

Si tratta dell’ennesimo caso che dimostra le condizioni invivibili delle carceri piemontesi e italiane in generale, condizioni che portano la polizia penitenziaria alla disperazione e i detenuti a compiere atti estremi e violenti.

«È evidente che gli istituti penitenziari sono completamente fuori controllo e diventati vere e proprie falle» ha commentato Leo Beneduci, segretario generale del sindacato Osapp «Questi eventi dimostrano chiaramente la totale mancanza di ordine e sicurezza all’interno delle strutture, con la completa assenza di leadership da parte dell’amministrazione penitenziaria. Il personale è lasciato completamente solo, privo di direttive. È urgente un’azione concreta e immediata da parte delle istituzioni di massimo livello, poiché il sistema penitenziario italiano è sull’orlo del collasso».

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