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Cronaca

Dai viaggi di lusso ai gioielli, le accuse all’ad di Iren Signorini: domani l’interrogatorio

Facciamo il punto sulle accuse all’ex ad di Iren

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GENOVA – Da ieri Paolo Emilio Signorini è in custodia cautelare in carcere, disposta dall’Autorità Giudiziaria di Genova, con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio nell’ambito dell’indagine della Procura di Genova.

Sono invece finiti ai domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, insieme al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani e all’imprenditore Aldo Spinelli. Signorini, l’unico dei 25 indagati finito in carcere, sarà interrogato domani al Marassi di Genova; secondo gli inquirenti, potrebbe ripetere il reato.

Le accuse mosse contro Signorini non riguardano la sua attività in Iren, ma il periodo in cui è stato presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.

Le accuse: facciamo il punto

Paolo Emilio Signorini è accusato di aver favorito alcuni imprenditori locali in cambio di regali e denaro. Più nel particolare, avrebbe favorito l’imprenditore della logistica e dell’immobiliare Aldo Spinelli – che si trova ora ai domiciliari – nell’assegnazione di terminal e spazi al porto di Genova.

Secondo quanto riportato da Rai News, in cambio dell’agevolazione di una serie di pratiche per la concessione degli spazi, il manager si sarebbe fatto pagare soggiorni di lusso a Monte Carlo, comprensivi di giocate al casinò e di eventi esclusivi, come la finale di tennis dei Masters, per un valore totale di 42mila euro.

Ma non solo: nel calderone ricolmo di favori si aggiungono anche borse, gioielli e contanti, e la promessa di una consulenza da 300mila euro l’anno una volta terminato il suo mandato all’Autorità. Inoltre, a un altro imprenditore attivo nei servizi di vigilanza e antincendio del porto, Signorini avrebbe concesso un aumento delle tariffe orarie in cambio del pagamento del pranzo di nozze della figlia, di 15.000 euro, e di uno smart watch.

Avrebbe usato anche il suo ruolo in Iren. Secondo la Procura, il manager era riuscito a portare in azienda come consulente un altro degli imprenditori da cui avrebbe preso tangenti al porto, Mauro Vianello.

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