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Cultura

Grande accoglienza per Gino Paoli al Salone del Libro, le sue parole

“Io nella vita non ho mai cercato qualcosa ma mi è sempre tutto capitato, un po’ come mia moglie”

Alessia Serlenga

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TORINO – Nella giornata di ieri, giovedì 9 maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino, è salito sul palco della Sala Rossa uno dei padri della canzone d’autore: Gino Paoli.

Paoli si è raccontato, intervistato dal giornalista Claudio Cabona e presentato dalla professoressa Margherita Rubino, in occasione della sua prima autobiografia ‘Cosa farò da grande’, scritta con Daniele Bresciani. Prima però, ha affrontato delle tematiche molto delicate: la stupidità, la cattiveria e i ragazzi di oggi, aiutandosi con alcune citazioni di suo padre:

Io ho come l’impressione che si ascoltassero un po’ di più le parole di mio padre, ci sarebbe attorno a noi un silenzio pazzesco perché c’è troppa gente che non ha niente da dire e parla. Ne è pieno il mondo di questa gente: la televisione, la radio, i giornali… Gli stupidi hanno preso il comando e il guaio grosso è che sono sempre di più. Tutto quello che viene svolto oggi è fatto sempre sotto il segno della cattiveria, della competizione ed è una cosa che a me non piace per niente. Un giorno, molto vicino ormai, perché ho la mia età, andrò via e non mi dispiace affatto per questo perché ci ritroviamo in un mondo troppo cattivo”. – Gino allude con queste parole anche alla guerra che continua a colpire la Russia e l’ Ucraina. A seguire, parla della sua città in merito alla questione della Liguria:

Genova è fatta di gelosia. E’ una città che ha bisogno di nascondersi continuamente, forse per la sua storia ma Genova è come una grande signora che si veste male, tutta sporca e tu, se vuoi conoscerla veramente, la prendi, la lavi e solo così puoi capire com’è fatta veramente! Però ci vuole anche un po’ di odio, perché dà fuoco all’amore. Come si dice Odi et Amo!

Dopo aver parlato del suo libro, alla fine dell’intervista, Gino conclude il suo discorso consigliando un libro da leggere nelle scuole in riferimento ai suoi discorsi appena citati: ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ di Erich Maria Remarque, “E per gli adulti invece” – dice, “Le leggi fondamentali della stupidità umana di Carlo Cipolla, perché forse, incolpiamo un po’ troppo i giovani oggi, ignari del fatto che sono proprio gli adulti ad avere più bisogno d’intelligenza”.

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