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Cultura

Il 22 maggio ricorre la memoria di Santa Rita da Cascia: La Santa degli Impossibili

La storia del Santuario di Santa Rita a Torino

Alessia Serlenga

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TORINOSanta Rita da Cascia, nata Margherita Lotti nel 1381 a Roccaporena, un piccolo villaggio vicino Cascia in Umbria, è una delle sante più venerate della Chiesa cattolica. Conosciuta come la “Santa degli Impossibili” per i numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione, Santa Rita è famosa per la sua vita di devozione, sacrificio e preghiera.

Rita fu data in matrimonio, contro la sua volontà, a Paolo di Ferdinando Mancini, un uomo di indole violenta. Nonostante ciò, Rita riuscì a portare pace nella sua famiglia, ottenendo la conversione del marito. Dopo la tragica morte del marito, Rita perse anche i suoi due figli a causa di una malattia. Rimasta vedova e senza figli, cercò di entrare nel convento delle agostiniane di Cascia, ma le fu inizialmente rifiutato l’ingresso. Secondo la tradizione, Rita riuscì miracolosamente a entrare nel convento grazie all’intercessione dei suoi santi protettori: San Giovanni Battista, Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino.

Nel convento, Rita visse una vita di estrema penitenza e preghiera. Un giorno, mentre pregava davanti a un crocifisso, ricevette una delle spine della corona di Cristo sulla fronte, che le causò una ferita che portò per il resto della sua vita.

Morì il 22 maggio 1457 e fu canonizzata da Papa Leone XIII il 24 maggio 1900​.

Culto e Devozione

Il culto di Santa Rita è diffuso in tutto il mondo. È particolarmente invocata come interceditrice nei casi disperati e impossibili. A Cascia, il suo santuario è meta di pellegrinaggio per migliaia di fedeli ogni anno. Il 22 maggio, giorno della sua festa, si svolgono celebrazioni speciali che includono processioni, messe e la benedizione delle rose, simbolo associato alla santa.

Santa Rita a Torino

Nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, don Giovanni Baloire, un giovane prete impegnato come aiutante di sanità, venne a contatto con la zona della Barriera di Orbassano a Torino. Durante il suo servizio presso l’Ospedale Militare di Torino, notò la necessità di un’assistenza religiosa adeguata per gli abitanti della zona, composta da cascine, case operaie e abitazioni sparse. Dopo il congedo nel 1919, don Baloire fu inviato come vice curato nella parrocchia di San Secondo di Torino, dove scoprì la devozione locale per Santa Rita da Cascia.

Fondazione del Santuario

Nel 1925, ricordando la necessità spirituale della zona di Orbassano, don Baloire decise di erigervi una chiesa dedicata a Santa Rita. La zona era destinata a un grande sviluppo urbano con l’interramento della ferrovia. Con il sostegno di mons. Giovanni Battista Pinardi e della “Compagnia dei Divoti di Santa Rita”, iniziò la raccolta fondi per il progetto. Varie iniziative, come serate di beneficenza, lotterie e banchi di beneficenza, permisero di raccogliere i fondi necessari.

Il 17 luglio 1926, don Baloire firmò il contratto per l’acquisto dei primi 5.000 metri quadrati di terreno, che verranno poi ampliati fino a 10.000 metri quadrati. La piazza antistante la chiesa fu intitolata a Santa Rita da Cascia nel 1928. L’architetto Giulio Valotti fu scelto per progettare il santuario, noto per altre opere religiose.

Realizzazione e Consacrazione

Il 22 maggio 1928 fu istituita ufficialmente la parrocchia di Santa Rita da Cascia, e don Baloire fu nominato amministratore parrocchiale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il santuario offrì rifugio agli abitanti della zona. Nonostante alcuni danni minori causati dai bombardamenti, la struttura principale rimase intatta.

L’11 maggio 1957, il Cardinale Arcivescovo di Torino consacrò solennemente il nuovo santuario e l’altare maggiore. La cerimonia fu preceduta da una veglia di preghiera con l’esposizione delle reliquie dei santi martiri Chiara e Desiderio. La consacrazione segnò l’inizio di una nuova era per la comunità parrocchiale, che continuò a crescere e svilupparsi negli anni successivi.

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