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Scuola e formazione

L’Intifada studentesca se ne va dal rettorato dell’Università di Torino, rimangono le tende a Palazzo Nuovo, al Poli e a Fisica

Sandro Marotta

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TORINO – Gli studenti del movimento “Intifada studentesca” hanno tolto le tende dal Rettorato dell’Università di Torino, dopo 3 giorni di occupazione.

La decisione di abbandonare la protesta nel cortile di via Po fa seguito all’assemblea di ieri (mercoledì 22 maggio), in cui si sono riuniti studenti e docenti dell’ateneo di Torino; in questa occasione sono emerse diverse voci contrarie – sia tra gli studenti che tra i professori – al blocco delle lezioni, soprattutto a Palazzo Nuovo, dove tra poco inizierà la sessione d’esami estiva. La tensione con l’amministrazione dell’università rimane alta, ma, anche vista la crescente carenza di forze, il movimento studentesco si è deciso di sgomberare il rettorato.

“Accogliamo con soddisfazione il segnale di disponibilità dato dalla protesta Pro Palestina che ha interrotto l’occupazione del Rettorato. – si legge in una nota stampa di UniTo – Il dialogo quindi continua, alla ricerca di una soluzione che debba coniugare l’esigenza di funzionalità degli spazi istituzionali e la loro piena agibilità, la ripresa delle regolari attività didattiche in presenza laddove negate con l’altrettanto giusta e necessaria libertà di espressione e di manifestazione democratica del pensiero”.

I luoghi occupati dall’Intifada studentesca restano tre: Palazzo Nuovo, la sede di Fisica e il Politecnico, anche se con modalità e intensità piuttosto diverse. Al Poli, per esempio, il numero di tende e di studenti è minore rispetto alla sede delle facoltà umanistiche di UniTo e tra gli ingegneri inizia a serpeggiare un sentimento di insofferenza.

Lo sgombero del rettorato è il secondo passo avanti in favore dell’Università. Ieri a Matematica, ovvero a Palazzo Campana) gli studenti hanno dialogato con la professoressa Terracini, la stessa che votò contro la decisione di UniTo di dire “stop” al bando Maeci. Al termine delle trattative si è deciso per un piccolo gesto simbolico, ovvero appendere una bandiera della Plaestina fuori da Palazzo Campana.

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