BiellaCronaca
Cane ucciso a coltellate durante una lite a Biella: si cerca il responsabile, denuncia di LNDC Animal Protection
L’uccisione di un animale per crudeltà o senza necessità è un reato punibile con la reclusione da quattro mesi a due anni

BIELLA – Vi avevamo dato notizia, giorni fa, di una violenta rissa in centro a Biella tra due uomini che si è conclusa con un ferito e un cane ucciso.
Infatti, nonostante il tempestivo soccorso e il trasferimento in una clinica veterinaria, il cane non ce l’ha fatta: le ferite riportate si sono rivelate fatali.
Una tragedia che lascia sgomenti, dicono dalla LNDC Animal Protection, sia per la brutalità del gesto sia per l’indifferenza con cui, ancora una volta, un essere senziente viene considerato un semplice danno collaterale a margine di episodi di violenza umana.
Per questo l’associazione fa sapere di aver immediatamente sporto denuncia presso le autorità competenti, chiedendo che vengano svolte indagini approfondite per individuare l’autore del gesto e che questo risponda delle proprie azioni che hanno portato all’uccisione del cane.
Ricordiamo che, ai sensi dell’articolo 544-bis del Codice Penale, l’uccisione di un animale per crudeltà o senza necessità è un reato punibile con la reclusione da quattro mesi a due anni.
Questa non è solo una questione di giustizia per un cane ucciso, ma è l’ennesimo segnale di quanto la nostra società debba ancora crescere in termini di rispetto e tutela degli animali. Da quanto abbiamo appreso, la lite tra gli uomini sarebbe avvenuta per motivi di spaccio quindi in un contesto di delinquenza in cui gli animali non dovrebbero essere coinvolti.
Purtroppo però sappiamo bene invece che, in certi contesti, alcuni tipi di cani in particolare vengono detenuti per diventare vere e proprie armi. Per il suo compagno di vita umano un cane è pronto a fare qualsiasi cosa, soprattutto in caso di difficoltà, e questa fedeltà è costata la vita a questo povero animale capitato in un contesto distorto. Per questo servono più controlli e una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine verso chi delinque e detiene animali.
Dichiara Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection,
LNDC Animal Protection seguirà da vicino l’evolversi delle indagini e si costituirà parte civile nel processo, come già avvenuto in altri casi simili. Ribadiamo il nostro impegno quotidiano per dare voce a chi non può difendersi e per costruire un Paese in cui episodi come questo non abbiano più spazio.
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