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CronacaCulturaTorino

Un capolavoro ritrovato: torna alla collettività un dipinto del ‘500 sottratto illegalmente alla fruizione pubblica

Un dipinto di Paggi su San Filippo Neri torna al pubblico dopo un’indagine del TPC di Torino. Arte e legalità a tutela del patrimonio culturale.

Gabriele Farina

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TORINO – Un prezioso dipinto del pittore genovese Giovanni Battista Paggi (1554 – 1627), raffigurante un miracolo di San Filippo Neri, sarà finalmente restituito alla pubblica fruizione. L’opera, di grandi dimensioni (240×172 cm) e di notevole pregio artistico, è il risultato finale di un’articolata indagine portata avanti dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Torino, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Novara e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino.

L’indagine, avviata nel 2022, è scaturita dai consueti controlli del mercato antiquario e delle case d’asta effettuati dal TPC e dagli uffici periferici del Ministero della Cultura. Proprio durante uno di questi controlli, in una nota casa d’aste piemontese, è stato individuato il dipinto, messo in vendita nonostante fosse sottoposto a vincolo di tutela dal 1992.

Secondo la normativa vigente, ogni tentativo di vendita di beni dichiarati di interesse culturale deve essere notificato preventivamente alle autorità competenti, affinché possano esercitare il diritto di prelazione o bloccare la transazione. Nel caso specifico, non solo non è stata effettuata alcuna comunicazione alla Soprintendenza territorialmente competente, ma è emerso che l’opera era già stata oggetto di una precedente alienazione tra privati, anch’essa avvenuta senza autorizzazione.

Le prove raccolte hanno permesso di contestare il reato previsto dall’articolo 518-novies del Codice Penale, che sanziona chi aliena o immette sul mercato beni culturali senza la necessaria autorizzazione. Si tratta di una delle prime applicazioni della norma, introdotta nel marzo 2022 ma ispirata a fattispecie già previste in precedenza.

Il procedimento penale si è concluso con l’archiviazione per morte del reo, ma ha comunque portato alla confisca del dipinto in favore dello Stato. Un esito che ribadisce l’efficacia del sistema italiano di tutela del patrimonio culturale, fondato su una sinergia operativa tra forze dell’ordine specializzate e articolazioni del Ministero della Cultura.

«Il recupero di questo dipinto è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza dell’attività di contrasto alle esportazioni illecite e alle vendite non autorizzate di beni culturali – commentano dal Nucleo TPC di Torino –. È anche un’occasione per restituire alla collettività un’opera d’arte che merita di essere ammirata e valorizzata».

Il dipinto di Paggi, ora finalmente al sicuro, sarà presto esposto al pubblico, coronando un’operazione che coniuga rigore investigativo e amore per il patrimonio culturale.

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