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Sono passati 40 anni dalla strage dell’Heysel

Nel 1985 la finale Juventus-Liverpool divenne una tragedia. 39 vittime, 600 feriti e un calcio che non fu mai più lo stesso.

Gabriele Farina

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TORINO – Era il 29 maggio 1985 e tutti i tifosi di calcio italiani erano davanti alla televisione ad ascoltare la voce di Bruno Pizzul raccontare quella che avrebbe dovuto essere una partita di calcio, la partita più importante dell’anno, la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Divenne tutt’altro.

Sono passati 40 anni dalla strage dell’Heysel, dove persero la vita 39 persone (compreso un bambino di 10 anni). Una serata rimasta inevitabilmente nella testa di chi era davanti alla televisione, una serata legata alla voce di Bruno Pizzul che cercava di commentare l’incomentabile, una partita che cambiò per sempre il mondo del calcio.

Quell’episodio (insieme ad altri precedenti, in particolare quello di Bradford, avvenuto meno di un mese prima e che costò la vita a 56 persone) cambiò la gestione dei tifosi in Inghilterra e perfino la struttra degli stadi inglesi.

Per la cronaca sportiva la partita venne poi giocata con un’ora e mezza di ritardo, con i giocatori ignari della reale gravità di quanto accaduto e venne vinta dalla Juventus per 1-0. Fu la prima Coppa dei Campioni dei bianconeri, una coppa che ebbe un seguito inevitabile di polemiche per i festeggiamenti in campo dei giocatori. Solo tempo dopo i protagonisti raccontarono di essere stati praticamente costretti dalla UEFA a giocare quel match per evitare che la situazione dell’ordine pubblico si aggravasse.

Cosa accadde allo stadio Heysel

La storia è nota, la riassumiamo per brevi tratti. Nell’organizzazione dei settori dello stadio mmolti tifosi juventini furono sistemati nel settore Z, accanto a quello dei tifosi inglesi, separati solo da fragili recinzioni metalliche. A circa un’ora dall’inizio della partita, gruppi di hooligan inglesi iniziarono a caricare il settore Z, sfondando le barriere nel tentativo di “prendere la curva”, aspettandosi una reazione violenta che non arrivò, poiché i presenti erano per lo più spettatori comuni e non ultras.

La fuga di massa provocò il crollo di un muro per l’eccessiva pressione della folla, causando la morte di 39 persone e oltre 600 feriti, schiacciati o calpestati nel caos. Le forze dell’ordine belghe, impreparate e inizialmente assenti, ostacolarono la fuga dei tifosi, aggravando la tragedia.

Le vittime dell’Heysel

Rocco Acerra (28 anni)
Bruno Balli (50)
Alfons Bos (35)
Giancarlo Bruschera (35)
Andrea Casula (10)
Giovanni Casula (43)
Nino Cerullo (24)
Willy Chielens (41)
Giuseppina Conti (17)
Dirk Daeneckx (27)
Dionisio Fabbro (51)
Jaques François (45)
Eugenio Gagliano (35)
Francesco Galli (24)
Giancarlo Gonnelli (45)
Alberto Guarini (21)
Giovacchino Landini (49)
Roberto Lorentini (31)
Barbara Lusci (58)
Franco Martelli (22)
Loris Messore (28)
Gianni Mastroiaco (20)
Sergio Bastino Mazzino (37)
Luciano Rocco Papaluca (37)
Luigi Pidone (31)
Benito Pistolato (50)
Patrick Radcliffe (38)
Domenico Ragazzi (44)
Antonio Ragnanese (29)
Claude Robert (30)
Mario Ronchi (42)
Domenico Russo (26)
Tarcisio Salvi (49)
Gianfranco Sarto (46)
Amedeo Giuseppe Spolaore (54)
Mario Spanu (41)
Tarcisio Venturin (23)
Jean Michel Walla (32)
Claudio Zavaroni (28)

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