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Più alloggi popolari a Torino: riprogettato l’intervento PinQua a Porta Palazzo

Rimodulato il progetto PinQua a Torino: 60 nuovi alloggi pubblici entro il 2026 grazie ai fondi PNRR. Focus su anziani e coabitazioni familiari.

Gabriele Farina

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TORINO – La Giunta Comunale di Torino ha approvato una revisione del progetto di rigenerazione urbana nell’area di Porta Palazzo, inizialmente finanziato nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PinQua) con fondi PNRR. La modifica – necessaria per garantire il rispetto dei tempi di realizzazione – permetterà di salvaguardare e rilanciare l’intervento previsto al civico 13 di piazza della Repubblica, dove la complessità del cantiere rischiava di compromettere l’opera.

Il nuovo assetto del progetto prevede la realizzazione di 20 alloggi pubblici destinati ad anziani e a nuclei familiari in coabitazione, con spazi comuni a piano terra e cortili attrezzati per attività ludiche aperti anche al quartiere. A questi si aggiungono altri 40 alloggi nella zona nord della città, che saranno oggetto di manutenzione straordinaria: lavori di risanamento, messa a norma degli impianti, riqualificazione e redistribuzione degli spazi interni per renderli conformi ai requisiti di accessibilità, salubrità ed efficienza energetica.

“Con questa rimodulazione – spiega Carlotta Salerno, assessora alle Periferie e ai Progetti di Rigenerazione Urbana – recuperiamo alloggi oggi inagibili o degradati, che non potevano essere assegnati. Interveniamo concretamente sul fabbisogno crescente di case popolari e rigeneriamo anche il tessuto sociale dei quartieri coinvolti”.

Gli interventi saranno realizzati dall’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale (ATC) e rientrano in un piano più ampio di contrasto alla povertà abitativa. Un’attenzione particolare è rivolta agli effetti dell’invecchiamento della popolazione, con soluzioni abitative pensate per gli over 65, sempre più a rischio esclusione.

“Questi progetti – sottolinea l’assessore alle Politiche Sociali e Abitative – rappresentano risposte concrete a problemi reali, legati non solo alla crisi economica ma anche ai profondi cambiamenti demografici in atto. Dal 2026 potremo garantire a molte più persone un’abitazione dignitosa, accessibile e sostenibile”.

Il valore complessivo dell’intervento è di 16 milioni di euro, di cui 15 milioni provenienti dal PNRR e 1 milione dalla gestione speciale ex legge 560/93, confermando la sinergia tra risorse nazionali e locali per una città più inclusiva.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    29 Maggio 2025 at 7:56

    Certo, più alloggi popolari, che sono certo verranno assegnati alla feccia della società piuttosto che agli italiani e in questo raro caso, arriverà qualche comunista sostenitore delle occupazioni abusive per togliere la casa a qualche vero italiano. Torino è una città da epurare, in primis dai comunisti che la amministrano (male).

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