Scuola e formazioneTorino
Saranno soppresse 11 scuole nel Torinese: la Cisl Scuola lancia l’allarme sul piano triennale di dimensionamento
La Regione Piemonte approva la riduzione di 11 istituzioni scolastiche tra Torino e provincia. La Cisl Scuola Torino-Canavese: “Serve confronto, così si rischia di danneggiare la qualità dell’offerta formativa”

TORINO – La Regione Piemonte ha approvato l’atto di indirizzo triennale sul dimensionamento scolastico, in linea con gli obblighi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il documento prevede, per il periodo 2024-2027, la soppressione di 11 istituzioni scolastiche nell’area di Torino e provincia (è il taglio cui ha fatto riferimento il cardinale Repole a San Giovanni). Una decisione che sta già generando forti preoccupazioni tra i sindacati, in particolare tra le fila della Cisl Scuola Torino-Canavese.
“La decisione regionale – dichiara Simona Sacchero, segretaria generale della Cisl Scuola Torino-Canavese – rischia di avere ripercussioni concrete e negative su scuole, personale e offerta formativa”. Il timore, espresso con chiarezza, è che il taglio delle istituzioni scolastiche non sia accompagnato da un’adeguata strategia di gestione, con il rischio di generare disagi per studenti, famiglie e lavoratori del comparto scolastico.
“Se non governato con responsabilità e trasparenza – prosegue Sacchero – tale processo rischia di compromettere non solo la qualità dell’offerta educativa, ma anche le condizioni di lavoro del personale scolastico”. La Cisl chiede pertanto l’urgente apertura di tavoli di confronto tra tutti i soggetti coinvolti: Comuni, Dirigenti scolastici, Rsu d’istituto, Ufficio scolastico regionale (Usr) e Regione Piemonte. E, soprattutto, occasioni di ascolto anche per studenti, famiglie e lavoratori della scuola.
Il sindacato sottolinea la necessità di affrontare un tema così delicato con un approccio inclusivo e partecipato, evitando decisioni calate dall’alto e poco aderenti alla realtà dei territori. Un messaggio chiaro rivolto ai decisori politici, affinché il dimensionamento non si trasformi in un’operazione puramente numerica, ma tenga conto delle specificità delle comunità scolastiche locali.
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