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Accordo raggiunto tra gli Elkann e il Fisco sull’eredità di Marella Agnelli. Ma l’indagine penale resta aperta
Chiusa la partita con l’Agenzia delle Entrate, resta in piedi l’inchiesta per evasione e truffa. I fratelli Elkann puntano alla “messa alla prova” per evitare ripercussioni giudiziarie e societarie.

TORINO – Dopo settimane di voci e indiscrezioni, è arrivata la conferma ufficiale: John, Lapo e Ginevra Elkann hanno trovato un accordo con l’Agenzia delle Entrate per chiudere le potenziali controversie tributarie legate all’eredità di Donna Marella Agnelli. La nota diffusa da un portavoce della famiglia parla di una “definizione complessiva” volta a “chiudere rapidamente e definitivamente una vicenda dolorosa sul piano personale e familiare”.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano in un’inchiesta a firma Ettore Boffano, la somma versata dai tre fratelli ammonterebbe a circa 175 milioni di euro tra imposte e sanzioni. Una cifra imponente, ma che rappresenta, nelle intenzioni, un gesto risolutivo verso il fisco italiano. Nella comunicazione ufficiale, tuttavia, viene puntualizzato che non vi è “alcuna ammissione neppure tacita o parziale della fondatezza delle contestazioni inizialmente ipotizzate”.
Il fronte giudiziario resta aperto
Mentre l’aspetto fiscale sembra avviarsi alla conclusione, resta aperta l’inchiesta penale condotta dalla Procura della Repubblica di Torino, che ipotizza i reati di evasione fiscale e truffa aggravata. I fratelli Elkann non rilasciano commenti, ma l’intesa con il Fisco potrebbe aprire la strada per una soluzione anche sul piano giudiziario.
John Elkann, presidente di Stellantis e figura centrale dell’universo industriale ereditato dagli Agnelli, potrebbe infatti presentare domanda per accedere al percorso della “messa alla prova”. Si tratterebbe di un periodo di lavori socialmente utili, in ambito socio-sanitario, al termine del quale – se valutato positivamente – i reati contestati verrebbero estinti. Una via che, se accolta dal giudice per l’udienza preliminare, eviterebbe ripercussioni sulle sue cariche aziendali.
Il ruolo degli altri indagati e l’ombra della Svizzera
Nel fascicolo figurano anche altri nomi illustri: il commercialista Maurizio Ferrero (presidente della Juventus), il notaio torinese Riccardo Morone e un notaio svizzero. Al centro delle contestazioni c’è la presunta falsa residenza elvetica di Marella Agnelli, deceduta nel 2019. Secondo i magistrati, sarebbe stata una manovra per eludere la tassazione italiana sull’eredità e per sottrarre quote agli aventi diritto, tra cui Margherita Agnelli, madre dei tre fratelli e figura chiave di tutta la vicenda. È stata proprio lei a innescare l’indagine con una denuncia.
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Ardmando
13 Luglio 2025 at 18:49
Povero Avvocato che si rivolta nella tomba per avere dei nipoti del genere. Arrivati a togliere l’eredità alla loro stessa madre, manipolati dai farabutti che come avvoltoi si sono tuffati sull’eredità dell’Avvocato per interessi personali. E quella dell’eredità della moglie dell’Avvocato è un altra vicenda vergognosa di questi loschi individui (e imprenditori incapaci)