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Piemonte, presentato il nuovo piano socio-sanitario: al centro liste d’attesa, personale e sanità mentale

L’assessore Riboldi presenta il nuovo piano socio-sanitario piemontese: liste d’attesa, personale, sanità mentale e innovazione al centro del confronto.

Luca Vercellin

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Quasi un anno dopo la promessa di un nuovo confronto, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi è tornato a Palazzo Civico per illustrare il piano socio-sanitario piemontese. L’incontro, ospitato nella Sala dell’Orologio e organizzato dalla commissione consiliare torinese, rappresenta un passaggio chiave verso la fase conclusiva del documento, che sarà presto discusso in Consiglio regionale.

Il piano: liste d’attesa, nuovi tavoli e focus sulla salute mentale

«Siamo nella fase finale del lavoro — ha sottolineato Riboldi — prima di portare il piano nel Parlamento regionale e costruire insieme un documento più esaustivo».

Tra i punti principali presentati dall’assessore figurano:

  • Riduzione delle liste d’attesa, uno dei problemi più sentiti dal sistema sanitario regionale.

  • Tavoli di lavoro dedicati a patologie specifiche, per definire percorsi di cura più mirati.

  • Riorganizzazione della spesa sanitaria produttiva, per migliorare l’efficienza del sistema.

  • Introduzione di un nuovo settore per la salute mentale, che includerà anche le dipendenze — comprese quelle digitali.

Critiche dal PD: «Piano troppo generico e privo di dati»

Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha accolto positivamente il confronto ma ha espresso numerose riserve.

«Serve maggiore specificità — ha dichiarato l’assessore comunale Jacopo Rosatelli — bisogna uscire dalla generalità che caratterizza il documento, altrimenti rischia di non essere lo strumento utile che dovrebbe».

Secondo la maggioranza, infatti, il piano appare ancora come «una raccolta di buoni propositi, ma senza basi solide: mancano dati, dettagli e prospettive concrete».

Carenza di personale e Cup con intelligenza artificiale

Tra i temi più dibattuti c’è la carenza cronica di personale sanitario, una criticità strutturale aggravata negli ultimi anni.

«Il personale non sarà mai sufficiente — ha ammesso Riboldi — ma le prestazioni aggiuntive ci consentono almeno di intravedere la luce in fondo al tunnel».

Per migliorare l’organizzazione, la Regione ha annunciato l’avvio della gara per una nuova piattaforma Cup gestita dall’intelligenza artificiale, pensata per ottimizzare la gestione delle prenotazioni e velocizzare l’accesso ai servizi.

Sant’Anna e Regina Margherita: verso un polo unico

Il piano prevede anche l’unificazione dell’ospedale Sant’Anna con il Regina Margherita, con l’obiettivo di potenziare le cure specialistiche e convogliare maggiori fondi. L’idea, tuttavia, ha sollevato alcune critiche, in particolare per una visione considerata «troppo centrata sul ruolo della donna come madre».

Le prossime tappe: dicembre la scadenza per la firma

Nonostante le criticità emerse, la Regione punta a chiudere il percorso entro fine anno.
«Dicembre sarà decisivo — ha concluso Riboldi — non possiamo prolungare troppo il confronto o rischiamo di non arrivare alla firma del piano entro il 2025».

Il presidente della commissione Vincenzo Camarda ha infine annunciato che, dopo questo primo “round” dedicato alla sanità, il prossimo confronto vedrà protagonista l’assessore Maurizio Marrone, che presenterà la parte sociale del piano.

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