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CronacaTorino

Ci sono due locali “Crazy Pizza” a Torino, di cui uno è di Briatore: i clienti si confondono, ecco le conseguenze

La questione riguarda il diritto di proprietà intellettuale: nessuno dei due è un marchio registrato

Sandro Marotta

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TORINO – Entrambi i locali si chiamano “Crazy Pizza“, ma uno è in via Vandalino (Pozzo Strada) e lo gestisce tal Paolo Anastasio, e l’altro è in via Pietro Micca (in Centro) e lo gestisce Flavio Briatore.

Sta tutto qui il nocciolo della questione che da alcuni giorni sta animando uno scambio di opinioni tra i due proprietari. Il primo infatti, il “Crazy Pizza” di Pozzo Strada che è anche il più antico, lamenta il fatto che i clienti telefonano credendo di essere dall’altro, quello in Centro. Questo comporta che il proprietario ha diverse prenotazioni non rispettate e l’altro un numero di clienti a cui non trova un posto.

In realtà una differenza ci sarebbe: quello in zona centrale del famoso imprenditore piemontese è “Crazy Pizza Torino”, mentre l’altro solo “Crazy Pizza”. Non si tratta però di un tratto distintivo tale da evitare che i clienti si confondano.

La questione riguarda il diritto industriale e in particolare il diritto sul marchio. “Crazy Pizza” non è un marchio depositato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) e inoltre dovrebbe essere un marchio nuovo, con capacità distintive e non contrario al buon costume. Nessuno dei due marchi è registrato e quindi nessuno dei proprietari può chiedere la violazione del diritto di immagine, pur operando nello stesso settore dei ristoranti-pizzerie.

 

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    23 Ottobre 2025 at 18:22

    La differenza è che nel primo i prezzi saranno normali, in quello di Briatore per una margherita ti chiederanno 28 euro.

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