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Pranzo in 45 minuti e caffè in 15: il cartello nel bar di Torino con i tempi di permanenza al tavolo fa polemica
Dare un tempo ben preciso alle consumazioni dei clienti

TORINO – Quindici minuti per un caffè al tavolo; colazione/merenda venti minuti; pranzo quarantacinque minuti; aperitivo sessanta. Non abbiamo deciso di dare i numeri: quelli indicati sono i tempi di permanenza al tavolo scritti su un cartello ed esposti in un bar di Torino.
Stiamo parlando dell’idea del Bar Pasticceria Novanta – con tre diverse sedi nel capoluogo piemontese – che ha deciso di dare un tempo alle consumazioni dei suoi clienti. Ma voi come la prendereste? La foto del cartello sul bancone del locale è rimbalzata presto su tutti i social e sono stati centinaia i commenti a riguardo, tra chi è d’accordo e chi, invece, storce il naso.
La decisione sarebbe stata presa dai titolari per il rispetto dei clienti stessi, così che ci sia sempre un tavolo a disposizione di tutti. Pensate infatti di non riuscire a trovare un posto per pranzare perché un tavolo è occupato da una persona che si intrattiene da molto, troppo, tempo sorseggiando solo un caffè e leggendo il giornale. Certo, non si dovrebbe comunque mai dimenticare che anche le altre persone hanno il diritto di consumare al tavolo di quel bar la loro merenda.
Ma, au contraire, in un’era in cui tutto (o quasi) è organizzato e scandito da tempi ben precisi, lasciando talvolta poco spazio alla spontaneità, è giusto imporre una scadenza anche riguardo a un momento di svago e convivialità? Se ci si trova in un locale per un aperitivo in totale relax, così totale che le chiacchiere con gli amici si prolungano oltre i 60 minuti, a quel punto cosa succede? Occhiate del personale o pressione affinché si lasci libero il posto per altri avventori? O, peggio, il cliente dovrebbe buttare sempre un occhio all’orologio anziché godere di quel preciso istante.
Queste alcune delle domande degli utenti che sulle piattaforme social non mancano anche di ironizzare; le posizione sono diverse, e forse tutte legittime. E mentre infuria la polemica, i titolari, intanto, ringraziano per la collaborazione e la comprensione.
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Simone
9 Novembre 2025 at 22:20
Il mondo è pieno di bar…
Ardmando
10 Novembre 2025 at 8:31
E scaduto il tempo cosa avrebbero intenzione di fare? Non mi pare esistano leggi che ti obbligano a lasciare il tavolo. Il segreto sapete qual’è? Uno o due minuti prima della scadenza basta ordinare un altra cosa, una qualsiasi, e sono obbligati a servirti. E continuare così.
I locali che impongono tempi da catena di montaggio, vanno boicottati.