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Torino vuole istituire il Museo dell’Immigrazione: approvato l’ordine del giorno in Consiglio Comunale

Secondo i dati illustrati in aula dalla proponente, le cittadine e i cittadini di origine straniera rappresentano oggi il 16,63% della popolazione torinese, pari a 143.279 persone

Gabriele Farina

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TORINO – Torino punta a valorizzare la propria storia di accoglienza e a trasformarla in un luogo fisico di memoria e dialogo. Il Consiglio Comunale ha infatti approvato, nella seduta del 17 novembre 2025, un ordine del giorno per l’istituzione del Museo dell’Immigrazione, presentato come prima firmataria dalla consigliera Caterina Greco (PD). Il documento ha ottenuto 26 voti favorevoli e un solo astenuto.

Gli stranieri a Torino

Secondo i dati illustrati in aula dalla proponente, le cittadine e i cittadini di origine straniera rappresentano oggi il 16,63% della popolazione torinese, pari a 143.279 persone. Un dato significativo, che conferma come la città sia da decenni un crocevia di arrivi, culture e storie differenti. Per Greco, il Museo diventerebbe un punto di incontro tra comunità diverse, ma anche un tassello importante nel dossier di candidatura di Torino a Capitale europea della Cultura 2033.

L’ordine del giorno impegna sindaco e Giunta ad avviare il percorso per la creazione del Museo, istituendo come primo passo un Tavolo di ricerca dedicato. A questo organismo dovrebbero partecipare, oltre agli uffici dell’Assessorato alla Cultura, realtà come l’Archivio Storico della Città di Torino, il Centro Interculturale, la Rete Porta delle Culture, insieme ad associazioni e organizzazioni culturali attive sul territorio. L’obiettivo è costruire una rete di competenze e testimonianze che permetta di dare forma a una struttura museale coerente e partecipata.

L’archivio esistente a Torino

Durante il dibattito, la consigliera Lorenza Patriarca (PD) ha ricordato come a Torino esista già un vasto patrimonio di materiali storici legati ai flussi migratori: 35mila schede archivistiche che potrebbero costituire il primo nucleo espositivo del nuovo Museo. Patriarca, autrice di un emendamento approvato dall’Aula, ha ribadito l’importanza di preservare la memoria delle migrazioni e del contributo fondamentale che hanno avuto nello sviluppo economico, sociale e culturale della città. «Torino è sempre stata accogliente – ha sottolineato – e la coesione passa anche dal non perdere la memoria di ciò che siamo diventati grazie alle migrazioni».

Se realizzato, il Museo dell’Immigrazione diventerebbe un nuovo spazio di riflessione e partecipazione, capace di raccontare la storia, spesso complessa e stratificata, di una città costruita attraverso l’incontro di comunità diverse. Un tassello in più nel mosaico multiculturale che da sempre caratterizza Torino.

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