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Da Gaza a Torino: tre bambini malati trovano cura all’ospedale infantile Regina Margherita

Tre bambini provenienti da Gaza ricoverati al Regina Margherita. Famiglie accolte a Torino con il supporto delle autorità

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TORINO – Tre bambini in fuga da Gaza, feriti o affetti da gravi patologie, sono arrivati nella notte a Torino e sono stati ricoverati all’Ospedale Infantile Regina Margherita. Le famiglie che li accompagnavano sono state prese in carico dai servizi del territorio con il supporto della Prefettura e della Protezione civile. L’intera operazione logistica è stata gestita dalla Centrale Operativa 118 di Azienda Zero.

Il viaggio e l’arrivo a Caselle

L’aereo militare con a bordo i piccoli pazienti è atterrato all’aeroporto di Caselle intorno all’una. Sul volo erano presenti anche altri bambini provenienti dalla Striscia, poi affidati al sistema sanitario lombardo.

La Centrale Operativa del 118 ha coordinato il trasferimento dal velivolo all’ospedale, organizzando ambulanze di Croce Rossa, Sogit e Croce Verde Vinovo e Piobesi, oltre alle equipe sanitarie incaricate di seguire i bambini fino al Regina Margherita, dove sono stati presi in carico dal Dipartimento di patologia e cura del bambino diretto dalla professoressa Franca Fagioli.

Le condizioni dei piccoli pazienti

La più piccola, Mariam, ha un anno ed è affetta da una sindrome genetica; è arrivata con la madre e un fratellino di quattro anni.

Fatin, tre anni, e Ahmed, sedici, hanno riportato ferite durante i bombardamenti su Gaza. La bambina è accompagnata dai genitori, mentre il sedicenne viaggia con la madre e tre fratelli di 11, 13 e 6 anni.

I familiari sono stati accompagnati negli alloggi temporanei predisposti, con il supporto di due mediatrici culturali.

Le dichiarazioni delle istituzioni

“Ancora una volta il Piemonte dimostra la sua grande tradizione di solidarietà e generosità, accogliendo altri tre bambini provenienti da Gaza. Il sistema sanitario regionale interviene con la propria professionalità e competenza medica per curare bambini che provengono da zone del mondo martoriate dalla guerra. Grazie a tutti i medici, infermieri ed operatori sanitari dell’ospedale pediatrico Regina Margherita che in questi frangenti dimostrano la loro grande umanità. Un ringraziamento ad Azienda Zero per il cooordinamento logistico dell’accoglienza. L’augurio è che i bambini possano essere curati e possano tornare presto a sorridere e a vivere in un contesto diverso da quello, terribile, dal quale provengono”, affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

“Essere presenti a un’operazione come questa ricorda a tutti noi il senso profondo del nostro lavoro. Offrire protezione e cure a bambini in condizioni così fragili non è soltanto un dovere, è un privilegio. Azienda Zero è orgogliosa dell’impegno della propria emergenza sanitaria, che anche questa notte ha dimostrato competenza e capacità di risposta”, commenta Adriano Leli, direttore generale di Azienda Zero, che questa notte ha partecipato all’operazione a Caselle.

“L’Ospedale Infantile Regina Margherita è da sempre vicino all’infanzia in difficoltà con particolare attenzione ai bambini provenienti dai paesi in guerra. I tre bambini arrivati da Gaza questa notte sono in gravi condizioni cliniche. Da noi sarà avviato un percorso multidisciplinare per sanare le ferite del corpo e della mente provocate dalla guerra e per aiutarli a superare il distacco dal paese d’origine. Il cammino da fare sarà lungo e complesso ma confidiamo di aiutare loro e le loro famiglie.” dichiarano il Commissario dell’Ospedale Regina Margherita Franco Ripa e la professoressa Franca Fagioli.

“Abbiamo accolto e assistito fin da subito tre bambini con le rispettive famiglie nell’ambito della missione “Food for Gaza” che ha il significato di creare un ponte tra l’ospedale Infantile Regina Margherita e i bambini di Gaza tramite l’intermediazione delle forze diplomatiche e dei sanitari israeliani e palestinesi. Fin dai primi accertamenti l’ospedale si è attivato con le sue eccellenze multidisciplinari nelle migliori cure. Ringraziamo la rete di associazioni del terzo settore, grazie alle quali sarà possibile accogliere le loro famiglie. Ancora una volta il Piemonte e l’ospedale Regina Margherita si confermano modello di cooperazione internazionale e di solidarietà” dichiara Livio Tranchida, direttore generale Città della Salute e della Scienza di Torino.

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