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CronacaNovara

Quello che sappiamo sulla morte di Dario, il sedicenne trovato senza vita ad Agognate

L’ipotesi che sta prendendo corpo tra le possibili ricostruzioni dei carabinieri è quella di una tragica fatalità

Gabriele Farina

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NOVARA – Restano ancora molti punti da chiarire sulla morte di Dario, il sedicenne trovato senza vita nel canale Cavour, nel territorio di Agognate. Gli investigatori stanno lavorando per ricostruire con precisione le ultime ore del ragazzo e capire cosa sia accaduto nella notte tra venerdì e sabato. Al momento, l’ipotesi che sta prendendo corpo tra le possibili ricostruzioni dei carabinieri è quella di una tragica fatalità.

Le ricerche

L’allarme era scattato al mattino di sabato, quando sui social era stato lanciato un appello per la scomparsa del ragazzo. Da quel momento erano partite ricerche disperate in tutta la zona. Alle operazioni hanno partecipato polizia, carabinieri, amici e numerosi volontari, che per ore hanno battuto strade, argini e campagne circostanti. La speranza di ritrovarlo in vita si è però infranta con il tragico epilogo.

L’ultima serata e il messaggio vocale

Venerdì sera Dario, studente del secondo anno dell’Istituto Tecnico Industriale Fauser, aveva partecipato a una cena di Natale con i compagni della squadra di rugby. La festa si era svolta in un alloggio di corso della Vittoria e, secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo potrebbe aver bevuto più del dovuto.

A fine serata, un genitore di un amico lo avrebbe accompagnato, lasciandolo a circa un centinaio di metri da casa. Tuttavia, Dario non è mai arrivato nella sua abitazione, situata nel quartiere nord-ovest del centro. L’ultima segnalazione certa lo colloca attorno all’una di notte tra il piazzale del supermercato Conad di strada Biandrate e il Centro commerciale San Martino, a circa sei chilometri dal luogo del ritrovamento.

Prima che il cellulare si spegnesse, il sedicenne era riuscito a inviare un messaggio vocale a un amico. Un audio breve e difficile da decifrare, con parole confuse, che oggi rappresenta uno degli ultimi contatti prima della tragedia. Erano le 2.20.

Le parole dell’assessora regionale

Sulla vicenda è intervenuta anche Marina Chiarelli, assessora regionale in Piemonte e amica di famiglia. «Stiamo cercando di capire cosa è successo. Quello che però sembra trasparire è che non si sarebbe trattato di un gesto volontario. Siamo di fronte a un tragico incidente», ha dichiarato.

Chiarelli ha poi aggiunto che, al momento, la famiglia non ritiene necessario l’intervento di un legale: «Confidiamo negli accertamenti in corso da parte degli organi preposti per sapere cosa è accaduto. Sui motivi che hanno portato Dario in quella zona la famiglia non sa nulla. Sembra tutto inspiegabile».

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