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Sul futuro del Salone del Libro di Torino è polemica tra il sindaco Lo Russo e il ministro Giuli

Polemiche intorno al Salone del Libro e ai fondi destinati alla manifestazione

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TORINO – Chiuso il sipario sulla XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, il secondo sotto la direzione di Annalena Benini – che ha registrato il record di 231.000 presenze, 2.647 eventi ufficiali, 800 eventi del Salone Off e una partecipazione corale che ha trasformato il Lingotto in un vibrante crocevia internazionale della cultura – , non si placano però le polemiche.

Questa volta in mezzo ci sono finiti il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Al centro i fondi per la manifestazione. In particolare la possibilità che il Governo raddoppi i fondi destinati alla manifestazione passando da 250.000 euro di contributi a 500.000. Una prospettiva che se da un lato può far gola, dall’altro ha fatto storcere il naso al primo cittadino del capoluogo piemontese. Si suppone per paura che possano venir meno gli equilibri dell’attuale governance, del resto il Salone è un’impresa privata, come aveva precisato lo stesso Silvio Viale, presidente dell’associazione Torino Città del Libro.

Un atteggiamento che il ministro Giuli non ha preso bene:

Da Ministro della Cultura ho il dovere di finanziare la cultura. Ci hanno chiesto di aumentare l’impegno per il Salone del Libro di Torino, per renderlo più bello della Buchmesse di Francoforte. Abbiamo risposto che siamo pronti ad assumere l’impegno richiesto.

Ci ha stupito la contro risposta dilatoria del Sindaco di Torino e di una parte del Salone, stranamente interessati ai propri equilibri di governance.

Ne ho parlato con la direttrice Annalena Benini che mi ha pregato di non credere a ciò che si legge sui giornali. Trovo singolare che alcuni sindaci vengano in trasferta e, una volta ottenute le promesse, insignoriscano.

Ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli durante il convegno “Marzio Tremaglia. Identità, politica, cultura.” tenutosi sabato a Bergamo.

Le notizie che ha fornito il ministro Giuli rispetto al fatto che abbia a disposizione risorse aggiuntive da indirizzare sul comparto culturale a Torino sono inattese e molto positive. I dossier culturali della città sono davvero tanti e nelle prossime settimane, non appena possibile, sarò ben lieto di fare il punto con lui sui tanti progetti che abbiamo avviato e che sono in corso, a partire dalla ristrutturazione della Gam, di Palazzo Madama e del Museo dei Cinema alla Mole.

Il Salone del Libro 2025 è stata una edizione da record di cui siamo orgogliosi e felici. Per quella del 2026 la macchina organizzativa è già in movimento: sono già state annunciati le date e il paese ospite che sarà la Grecia.

La nostra direttrice editoriale ha fatto un ottimo lavoro e siamo davvero contenti si possa procedere con una squadra che si sta dimostrando vincente e capace. Resta effettivamente da sciogliere il nodo degli spazi e della logistica su cui occorre pensare come lavorare per fornire al Salone ancora maggiori opportunità. Ma anche su questo sono certo troveremo una soluzione efficace

Aveva risposto Lo Russo, come riportato da Ansa.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    26 Maggio 2025 at 18:59

    Viste le polemiche pre manifestazione e durante, è un bene per la società se il salone del libro non si svolga più. Per avere le solite frignate di comunisti e disagiati, meglio non farlo o spostalo in una città meno comunista di Torino.
    Quando le zecche rosse lasceranno il governo della città e amministratori più capaci guideranno Torino, allora se ne riparlerà.

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