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Napolitano, quando anche il Presidente è “pagante” (e la classe non è acqua)

Davide Mazzocco

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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha mandato un suo assistente ad acquistare due biglietti, uno per lui e uno per la moglie. La sala era già quasi piena e in biglietteria non sono nemmeno riusciti a trovare due posti adiacenti. È successo alla Festa del Cinema di Roma dello scorso ottobre, all’anteprima de L’industriale, da ieri nei cinema. È stato lo stesso regista Giuliano Montaldo a raccontarlo presentando la sua ultima opera. Un piccolo gesto di coerenza passato inosservato nel mare magnum della nostra “dichiarazia” dove tutto ciò che si pensa e si fa deve essere palesato, manifestato, ostentato e sovraesposto. Gli ipercritici potranno dire: “Giusto così! Non c’è nulla di eccezionale”. Infatti è giusto così ma proprio perché il Presidente appartiene a quella sfera (parecchio larga) nel nostro Paese che ha accesso a tutto senza la necessità di munirsi di portafoglio, un piccolo gesto come questo sembra quasi un atto di eroismo. Dopo mesi trascorsi a lanciare “moniti” e a richiamare la classe politica alla “sobrietà” e al decoro pagarsi il biglietto senza far alzare la cornetta per riscuotere i privilegi del proprio ruolo è un esercizio di umiltà, rispetto e stile che lascia piacevolmente sorpresi. Sarebbe bellissimo, in futuro, non doversene più stupire.

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