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“La bellezza della natura, del colore e degli uomini”, mostra antologica di Silvia Dogliani a Fossano

Redazione Quotidiano Piemontese

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E’ definita dalla stampa la pittrice delle donne grazie alle sue “tele femminili”. E’ Silvia Dogliani (1949-2002) che, attraverso l’omonima fondazione culturale onlus a lei dedicata, presenta la mostra antologica dal titolo “La bellezza della natura, del colore e degli uomini”. L’evento, in ricordo del decennale dalla scomparsa dell’artista fossanese, è visitabile da sabato 29 settembre a domenica 28 ottobre nella splendida cornice della chiesa di San Giovanni a Fossano, nel borgo vecchio della cittadina cuneese. Giorno di inaugurazione, sabato 29 alle ore 17. Da lunedì 1°ottobre si aggiungerà una seconda sede espositiva: la Chiesa dei Battuti Bianchi, sempre a Fossano dove saranno esposte le realizzazioni artistiche su carta, con gli stessi orari.In mostra 50 opere. Quadri ad olio e su carta. Una produzione articolata secondo un percorso ben preciso che divide le opere di Silvia Dogliani per periodo e tema. Opere, frutto della creatività di trent’anni e che esprimono, non solo il talento, ma il rispetto per la vita, per il prossimo, la parità tra uomini e donne. Aspetti che rendono l’arte un mezzo di comunicazione che valica il tempo e che la rende sempre attuale e necessaria. Maestra di una nuova pennellata, Silvia Dogliani chiede, attraverso i suoi dipinti, una riflessione sulla storia dell’arte, sui suoi autori, sulle tele storiche importanti, sugli affreschi dei “grandi ” lasciandoci una frase che condensa la sua anima in poche parole: “Dio mi ha dato un seme ed io cerco di farlo germogliare e crescere con la massima dignità, affinché produca altri semi”.

In visione opere prodotte su sabbia con metodi particolari che trasformano il supporto materico su cui si imprime il dipinto in un vero e proprio mezzo di trasposizione attraverso i colori che prendono vita e diventano tridimensionali, quasi come se la fantasia e il talento si potessero toccare con mano e portare a casa propria.

E ancora opere su materiali più lisci e uniformi, quasi vellutati, in cui il dipinto appare “morbido”, suadente, diretto da una mano sicura ma leggera, come se a guidare il pennello fosse un afflato di vento. Per finire, opere su un particolare tipo di carta, caro all’artista, che rende il dipinto simile all’affresco su muro, tipico della ricca tradizione italiana.

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