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Gli iPad tornano in piadineria ad Asti. Il Monopolio di stato dà ragione al titolare

Redazione Quotidiano Piemontese

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1510846_194775457397111_1721945803_nUna piadineria 2.0 in cui i clienti più tecnologici, mentre aspettano il loro turno, possono ingannare il tempo leggendo quotidiani online o giocando a Candy Crush sui quattro iPad messi a disposizione. Era questa l’idea, innovativa e molto gradita, di Roberto Cairo, 49 anni e proprietario di “Gina la piadina”, nel centro di Asti. Un’iniziativa talmente fuori dall’ordinario che ne era rimasta colpita anche la Guardia di Finanza e, durante un controllo di routine, aveva sequestrato i tablet e inflitto una multa di oltre 5.300 euro. La ragione era la mancata autorizzazione per gli iPad, equiparati dalle Fiamme Gialle ad un qualsiasi altro videogioco a gettoni.
Cairo non si dà per vinto e risponde su due fronti: prima una richiesta di spiegazioni al comando della guardia di Finanza e al Monopolio di Stato, poi una petizione online a cui rispondono in breve quasi 1.800 sostenitori. Del caso si occupano anche la politica (la parlamentare Lara Comi ed il deputato astigiano Paolo Romano su tutti) e il programma Virus su Rai2.
“Io rispetto e voglio rispettare la legge. Ma vorrei anche che quest’ultima fosse chiara” scrive il titolare della piadineria e, dopo qualche giorno di attesa, i Monopoli dispongono il dissequestro degli iPad e l’archiviazione della sanzione. Innovazione 1 – Burocrazia 0.

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