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Cronaca

Tassa rifiuti: la Tari costerà il 4% in più alle famiglie e finanzierà anche la defunta Provincia di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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tassa-rifiuti-2012-default-123570-0In principio era Tarsu, poi la momentanea trasformazione in Tares e ora la Tari. Parliamo della tristemente nota tassa rifiuti, un balzello che cambia nome, ma non accenna a diminuire il peso nell’economia domestica delle famiglie. A Torino, in particolare, quest’anno si pagherà in media un po’ più che nel 2013, circa il 3,85%. Il Comune ha rivisto la composizione della tassa, rimodulando le tariffe tra famiglie ed imprese: se l’anno scorso i 204 milioni di euro incassati erano pagati per il 45% dai privati cittadini e per il 55% dalle aziende, nella prossima tornata esattoriale il gettito (salito nel frattempo a 206 milioni) peserà per il 47 per cento sulle famiglie e per il 53 sulle imprese.
Questo ha permesso di diminuire sensibilmente (11%) le tasse ad ambulanti ed esercenti del settore alimentare che a fine 2013 provocarono le violente proteste dei “forconi”. L’aumento previsto è ovviamente differente a seconda dei casi, ma, per esempio, una coppia con un bambino che vive in un appartamento di 80 metri quadri dovrà pagare 304 euro, il 5,9% in più rispetto ai 287 versati con la Tares. L’assessore Gianguido Passoni ha spiegato ieri in commissione Bilancio che la composizione della Tari come attualmente formulata ha permesso un risparmio di 1,7 milioni di costi dell’amministrazione. Sono confermate le agevolazioni del 2013 per le famiglie numerose e per i possessori di social card ed inoltre chi vive nei quartieri virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata (Centro e Pozzo Strada) avrà un ulteriore riduzione del 10 per cento.
Tra le varie voci che vanno a comporre l’importo finale della Tari ce n’è però una che farà molto discutere: è quella che andrà a finire nelle casse della Provincia di Torino che, seppur formalmente abolita dal Governo, intascherà il 5% dei soldi dei cittadini.

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