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Vito Scafidi, Renzi diserta la marcia. La famiglia: ”Ennesima promessa infranta, nemmeno ci risponde”. E quell’aula non è ancora ristrutturata

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darwin_danni_gSi era da pochissimo insediato il suo governo, quando Matteo Renzi telefonò a Cinzia Caggiano, madre del povero Vito Scafidi; il neo-premier parlò alla donna di una mega-stanziamento di 2 miliardi di euro per l’edilizia scolastica, e fece anche la solenne promessa di incontrarle per commemorare il figlio. Oggi, appena sette mesi dopo, la famiglia del ragazzo fa sapere di non credere più al Primo Ministro, affidando alla pagina Facebook dedicata allo studente una lettera aperta dove si racconta la loro grande amarezza. Perchè, alla marcia in ricordo di Vito, non ci saranno nè  il capo del Governo nè il Ministro dell’Istruzione.

“Caro Ministro dell’Istruzione e caro Matteo Renzi, voi non avete avuto e il coraggio di mantenere fede alla vostra parola data non a me o alla mia famiglia, ma a mio fratello. Non mantenete fede alla parola data al vostro popolo, a coloro che vi hanno messo li, in alto, per governarci. 
Non avete il coraggio di assumervi le vostre responsabilità, ogni anno, i vari ministri dell’istruzione e i presidenti del consiglio ci hanno promesso “ di esserci”, di dedicare un solo giorno della loro vita ad una giusta causa, al “non si deve morire a scuola”.
Ma con l’avvicinarsi del 22 Novembre, improvvisamente, ogni anno, venivano investiti da impegni inderogabili.
Ogni anno con l’arrivo di quella ricorrenza iniziava il lento letargo delle autorità che nell’ombra pian piano andavano a nascondersi. 
Per poi ritornare a sbraitare parole di giustizia davanti ad una telecamera, dall’altura di un palcoscenico. Ma cari politici, è facile parlare ad una folla che è li solo per applaudirci. Fuori dal vostro parlamento, la vita è un’altra cosa, ed è davvero dura.
Mio fratello non sarebbe tornato con la vostra presenza, ma forse, sarebbe stato l’inizio di una nuova Italia.
Questo non è un invito. Perché la vostra presenza, dopo 6 anni, non è più gradita”.

Le parole sono di Paola Scafidi, la sorella di Vito. La mamma non parla: ha inviato molte email a Renzi, nelle scorse settimane, negli scorsi giorni, ma non ha mai più ricevuto una risposta. Ed è affranta perchè non solo la promessa di partecipare al ricordo (molla per parlare di sicurezza nelle scuole) è stata infranta, ma anche e forse soprattutto quella più concreta, quei famosi “miliardi”: nemmeno l’aula dove un povero ragazzo di 17 anni morì mentre ascoltava una lezione, nemmeno quella, è stata ristrutturata. Ci sono ben 500mila euro messi a disposizione dall’Inps, ma 6 anni non sono stati sufficienti a far partire i lavori.

 

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