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Cronaca

Quattro chili di gioielli non registrati, chiuso per un mese Compro oro a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Quattro chili di preziosi irregolarmente detenuti. Li hanno trovati gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale durante un controllo nel mese di maggio ad un Compro Oro di corso Adriatico, a Torino.

I commercianti di preziosi, gestore e proprietario dell’attività, rispettivamente padre e figlio, infatti,  non avevano compilato le schede dei venditori ed non avevano identificato né registrato i gioielli sul registro, come previsto dalla normativa vigente.

Due denunce

In quell’occasione, i poliziotti che stavano attendendo l’apertura dell’esercizio per avviare il controllo hanno notato sopraggiungere un furgone con a bordo due soggetti, un italiano e un ucraino che sono scesi dal veicolo ed hanno fatto ingresso nel Compro Oro.

Dopo pochi minuti i due sono usciti dal negozio e sono stati fermati dagli operatori mentre introducevano del denaro in tasca.

Si trattava del corrispettivo di una vendita non regolare di una collanina in oro. Per queste motivazioni i due soggetti sono stati denunciati per il reato di ricettazione in concorso con il gestore e il proprietario dell’esercizio. Inoltre il venditore della collanina, l’italiano, è stato anche sanzionato amministrativamente per detenzione di sostanza stupefacente, essendo stato trovato in possesso di un piccolo quantitativo di marijuana.

Preziosi non registrati

La perquisizione dei locali ha permesso di scovare gioielli non registrati ovunque: nelle casseforti, nelle vetrine, in espositori, in svariati contenitori in plastica dietro il bancone, in sacchetti in nylon, nell’autovettura di proprietà e persino nelle tasche del gestore. Solo all’interno delle tasche dei suoi pantaloni gli agenti hanno trovato 9 braccialetti, 5 collane e 18 paia di orecchini ancora nelle confezioni di vendita, che l’uomo aveva tentato di trafugare prelevandoli un istante prima da uno scatolone.

Sull’autovettura è stato rivenuto un biglietto che potrebbe comprovare il possesso irregolare di molti gioielli. Infatti i poliziotti all’interno di un sacchetto in nylon hanno trovato diverse collane, medagliette, anelli, ciondoli e il piccolo pezzo di carta con scritto: “compresi nel prezzo dell’atto 131 non registrati”.

Anche durante le fasi del controllo avevano cercato di accedere al negozio vari soggetti stranieri, probabilmente tutti dell’Est Europa, possibili venditori o acquirenti, ma il titolare, seppur ammonito in merito, li avvisava repentinamente che all’interno vi era la polizia e pertanto questi desistevano.

La  gamma dei preziosi variava dall’oro all’argento, alle pietre preziose e forse anche alla bigiotteria.

Tutta la merce della quale padre e figlio non sono stati in grado di fornire alcuna documentazione o notizia circa l’acquisto e la detenzione è stata sottoposta a sequestro. Complessivamente si tratta di 4 kg di preziosi.

In seguito all’attività amministrativa svolta, il 15 giugno 2018, il Questore di Torino, Francesco Messina, ha disposto la sospensione di 30 giorni della licenza di commercio al dettaglio e all’ingrosso di oggetti preziosi usati.

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