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Economia

Guerra di avvocati per l’eredità di Marchionne

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si sta creando una querelle legale per l’eredità miliardaria di Sergio Marchionne che vede a confrontarsi legalmente la compagna Manuela Battezzato, la prima moglie Orlandina e i due figli Alessio Giacomo e Jonathan Tyler e la stessa Fca – Fiat.

Secondo Lettera 43

La compagna del manager Manuela Battezzato si è rivolta a uno studio svizzero. Mentre i figli dell’ex ad di Fca contestano i mancati introiti del bonus 2018 che la società avrebbe dovuto corrispondere al padre.

Neanche otto mesi dalla morte di Sergio Marchionne la sua compagna, Manuela Battezzato, si trova a dover gestire le complicazioni dovute all’eredità. La signora, formalmente ancora una dipendente Fca, tra ferie e congedi temporanei dal giorno della scomparsa dell’ex ad, avvenuta il 25 luglio dello scorso anno in un ospedale di Zurigo, non è più tornata in azienda. E probabilmente non ci tornerà. John Elkann avrebbe infatti dato mandato agli uffici legali del gruppo per trovare una risoluzione consensuale al rapporto di lavoro.

Ma il fronte più spinoso è quello dell’eredità del manager. Marchionne non era divorziato dalla moglie Orlandina che vive in Svizzera, e questo complica non poco le cose. Battezzato, dopo aver chiesto consiglio a Franzo Grande Stevens, storico legale del gruppo torinese, si è rivolta a uno studio svizzero. In più ci sono i due figli di primo letto di Marchionne, Alessio Giacomo e Jonathan Tyler, con cui il padre aveva un rapporto molto distaccato, che ora si sono fatti avanti.

Come prima iniziativa, contestando i mancati introiti del bonus del 2018 che Fca avrebbe dovuto corrispondere al padre. Tema spinoso, visto che le clausole che ne regolano l‘assegnazione stabiliscono che il premio venga incassato solo da chi ancora lavora dentro l’azienda nel momento in cui viene certificato il raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano. In questo caso, non più tardi del 15 marzo del 2019 per il periodo di riferimento che si chiude al 31 dicembre 2018. Formalmente perciò, Marchionne, ovvero i suoi eredi, non avrebbero titolo per beneficiarne.

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