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Approvata a Rivoli una mozione anti “gender” nelle scuole, proteste di genitori e insegnanti

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Il consiglio comunale di Rivoli ha approvato (con i voti della maggioranza leghista e di Forza Italia, si è astenuto il sindaco Tragaioli) una mozione che chiede “preventive e dettagliate relazioni scritte alle famiglie sugli argomenti che i docenti intendono trattare con gli alunni”. L’obiettivo, si legge nella mozione, è “vegliare sull’educazione e segnalare a tutto il mondo scolastico che l’educazione alla parità tra i due sessi, l’educazione sessuale, la lotta al bullismo e alla violenza, sono temi fondamentali ma non devono mai mettere in discussione l’incontrovertibile identità biologica che la natura ha assegnato ad ogni individuo”.

Insomma una vera e propria mozione contro “l’indottinmento gender” a scuola, tanto che la consigliere Manuela Mancin, presentando in aula il documento ha specificato che “sensibilizzare i bambini alla cultura gender può provocare gravi conseguenze nella crescita dei più piccoli”.

L’incredibile documento ha scatenato le proteste dell’ArciGay ma anche di genitoi e insegnanti, che hanno presentto al sindaco una lettera con 120 firme che recita così:

“Nella mozione emerge il concetto che i bambini ‘sensibilizzati alla cultura gender possano poi avere gravi conseguenze nella crescita’, inoltre si potrebbero creare gravi disorientamenti psicologici proprio nel periodo più delicato in quanto soggetto ad un naturale condizionamento esterno.
La Lega chiede di informare tutti i dirigenti scolastici, educatori e insegnanti del Comune di Rivoli poiché il Consiglio Comunale (in questo caso la Lega di Salvini) ritiene inaccettabili i principi sostenuti dalla cosiddetta cultura gender come riportato nella presente mozione e che consiglia di tenerne conto nei piani di insegnamento attuali e futuri. Essere stupiti è dire poco: i consiglieri della Lega intanto non hanno ancora ben chiaro il loro ruolo rispetto all’istituzione dell’autonomia scolastica e della libertà di insegnamento. Ricordiamo inoltre, che nella scuola ci sono gli Organi di controllo che sono i nostri Dirigenti Scolastici, l’Ufficio Scolastico Regionale, il Ministero dell’Istruzione che vigilano con competenza e responsabilità.
E’ grave che un partito intenda vegliare sull’operato della scuola, negando le differenze, pretendendo che la scuola si adegui ai loro principi di discriminazione, non accettando altra identità di genere e di orientamento sessuale se non quello da loro chiaramente espresso in questa mozione. La scuola oggi nel 2021, affronta con rispetto l’educazione sessuale rapportata anche all’educazione sentimentale; i progetti sono discussi e condivisi con le famiglie, perché favorire l’educazione sessuale nelle scuole e inserire nei progetti didattico‐formativi contenuti riguardanti il genere e l’orientamento sessuale non significa promuovere una ideologia del gender, ma fare chiarezza sulle dimensioni costitutive della sessualità e dell’affettività, favorendo una cultura non discriminatoria e del rispetto delle differenze”.

Dura anch l posizione di ArciGay Torino, che per bocca della Presidente Serena Graneri dice: “È inaccettabile che un’istituzione promuova false informazioni che generano pesanti discriminazioni verso le cittadine e cittadini. Chiediamo che la mozione venga ritirata e che sia promosso in tutte le scuole del Comune di Rivoli un progetto di educazione alle differenze, a cui offriamo il nostro supporto nella realizzazione. L’approvazione della mozione ci ricorda quanto sia necessaria e urgente una legge che tuteli la nostra comunità da attacchi omolesbobitransfobici. Ci auguriamo che venga ripresa il prima possibile la discussione in Senato del testo di legge Zan”.

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