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Alessandria

Morte del ciclista Giovanni Iannelli: il gip di Alessandria archivia il caso, il padre chiede giustizia

Vincenzo Spinello

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Non c’è pace per la famiglia di Giovanni Iannelli, il ciclista di 22 anni morto lo scorso 7 ottobre del 2019, due giorni dopo essere andato a sbattere contro un pilastro di mattoni durante una gara ciclistica semi professionistica, in provincia di Alessandria, a Molino dei Torti. Iannelli si trovava a 144 metri dal traguardo, in piena volata per vincere la corsa, ad una andatura di oltre 60kmh orari, quando il pedale della sua bici si aggancia su un pilastro di mattoni catapultandolo per aria, facendogli sbattere violentemente la testa contro un altro pilastro di mattoni, scontro che risulterà poi fatale per lui.

Secondo il regolamento quel punto doveva essere recintato da transenne, infatti in una gara semiprofessionistica il percorso deve essere transennato o comunque essere recintato con apposite protezioni, a partire dai 220 metri dal traguardo. Da un video amatoriale che mostra l’incidente si vede come quel tratto di strada non fosse regolarmente recintato come il regolamento prevede. Per la giudice di gara la causa della caduta di Iannelli non è stata però causata dalla non messa in sicurezza del tratto finale del tracciato di gara, lei stessa afferma di aver visto bene la dinamica, ma a causa di una distrazione di Giovanni. Ma sempre lo stesso video amatoriale smentisce la giudice sul fatto che lei abbia potuto vedere nitidamente l’incidente e quindi poterlo valutare.

Questa testimonianza induce quindi il gip di Alessandria ad archiviare il caso e la posizione degli organizzatori della gara che erano stati indagati per la morte di Giovanni: il presidente del Gruppo Sportivo Bassa Valle Scrivia, il direttore e il vicedirettore della corsa, proprio perché Iannelli sarebbe morto per dei “rischi ordinari in quella corsa dato che il ciclismo per definizione è pericoloso” e non a causa della non messa in sicurezza del tracciato da parte dell’organizzazione.

Il padre di Giovanni Carlo Iannelli però non si da per vinto e continua in ogni sede a chiedere giustizia per la morte del figlio.

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