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Ivrea: le case e i palazzi Olivettiani aprono ai visitatori

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Visitare le abitazioni private, gli uffici e le ex fabbriche del sito UNESCO Ivrea Città Industriale del XX Secolo, e immergersi nella visione imprenditoriale, sociale e politica di Adriano Olivetti attraverso un patrimonio architettonico e di design unico e avveniristico.

Questo è l’obiettivo di Welc-home to My House, Eccezionalmente Inside Architecture, la rassegna progettata e organizzata da un comitato organizzatore formato da Enrica Zanetto, Alessandro Torri, Laura Schranz, Luca Di Sarno e coordinato dall’Agenzia per lo Sviluppo del Canavese, giunta alla terza edizione, che nei due fine settimana del 23-25 settembre e 30 settembre-2 ottobre, apre letteralmente le porte di residenze private, uffici, fabbriche nel sito UNESCO, per ammirare una città industriale pensata dall’uomo per l’uomo e in perfetta armonia con il paesaggio che la circonda. La particolarità dell’evento è che, in via eccezionale, sarà possibile accedere a case private e a edifici non aperti al pubblico, a parte per le Officine ICO e il Centro Servizi Sociali, visibili tutto l’anno. Le visite sono gratuite.

A tutt’oggi sono tantissimi gli architetti italiani ma anche provenienti da tutto il mondo che hanno manifestato l’intenzione di partecipare a questo evento, a conferma che l’architettura dell’epoca olivettiana è ancora oggi una fonte di ammirazione e di ispirazione per i professionisti del settore.

Sono previsti anche appuntamenti con ospiti di grande livello, testimoni di lavoro, creatività e di innovazione in un anno particolare per Ivrea, che nel 2022 è anche Capitale italiana del Libro.

L’evento, reso possibile dal senso di community engagement dei cittadini eporediesi, offre ai visitatori la possibilità di ammirare il genio degli architetti e designer olivettiani, modello di ispirazione nel mondo, accogliendo gli ospiti interessati a scoprire le urbanistiche avveniristiche e funzionali che videro il loro fulcro negli anni Cinquanta. Un’iniziativa realizzata anche grazie all’impegno della Città di Ivrea, soggetto referente del sito patrimonio mondiale UNESCO.

Welc-home to My House si sviluppa in tre punti: la visita delle residenze, degli edifici e gli eventi culturali.

Particolarmente interessante e insolita la possibilità di visitare alcune delle residenze create per i dirigenti e gli operai. Innanzitutto, l’Unità Residenziale Ovest, meglio conosciuta come Talponia, la cui progettazione è stata affidata nel 1968 a Roberto Gabetti e Aimaro Oreglia d’Isola, con l’obiettivo di ospitare dipendenti Olivetti residenti temporaneamente a Ivrea. L’edificio sfrutta il terreno in declivio – creato artificialmente – ed è composto da un complesso su due piani a pianta semicircolare, con pianta completamente interrata e lunga circa 300 metri. Oggi è frazionato in 81 proprietà individuali.

Si visitano anche un edificio della Casa 18 alloggi, costruita nel 1956, riservata ai dirigenti, dalla particolare architettura a tre blocchi; le Case per dirigenti, sei residenze unifamiliari create dal 1948 e il 1952; le Case quattro alloggi, del 1950, con la caratteristica pensilina che sovrasta gli edifici; le Case per famiglie numerose, nate nel 1940, concepite per gli operai e organizzate su tre piani, ma ognuna con un piccolo giardino di pertinenza; Casa Popolare di Borgo Olivetti, realizzata nel 1939-41, un edificio a ballatoio riservato ai dipendenti

Non fa parte del sito UNESCO, ma ha una architettura degna di nota con la sua forma esterna che ricorda una macchina da scrivere, l’Unità Residenziale Est, La Serra, ex Centro Congressil La Serra, realizzata tra il 1968 e il 1971, considerato un simbolo dell’Ivrea del passato e ultimo edificio dell’utopia olivettiana e dalla notevole e particolare hall.

Tutte le visite sono gratuite, su prenotazione e da concordarsi con i proprietari, a gruppi di otto persone ogni 30 minuti.

Per quanto riguarda gli edifici, a parte le Officine ICO e il Centro dei Servizi Sociali, normalmente disponibili per visite guidate, nei due fine settimana si possono ammirare altri complessi, solitamente non aperti al pubblico. Le Officine ICO, realizzate tra il 1898 e il 1958 hanno ospitato la produzione Olivetti fino al 1955, dopo il decentramento produttivo, mentre il Centro dei servizi sociali, che un tempo ospitava la biblioteca, l’infermeria e le altre attività sociali come le colonie e il fondo di solidarietà olivettiana.

Tra gli edifici chiusi al pubblico, il Salone dei 2000, dove Adriano Olivetti ospitava importanti eventi culturali, la Centrale termica, che risale al 1956-1959 e forniva l’energia necessaria a tutto il complesso industriale, il Centro studi ed esperienze detto anche Casa Blu, dove si svolgevano i corsi di formazione per i disegnatori meccanici dell’Olivetti, il Polo Formativo Universitario Officine H, dove si trova anche un affresco di Renato Guttuso (Boogie Woogie, 1945-56), e il Palazzo Uffici, realizzato tra il 1960 e 1964, con la celebre foresteria nell’ala A, posta a sud-ovest, progettata da Ettore Sottsass nel 1968.

Anche le visite agli edifici sono su prenotazione e possono ospitare gruppi di massimo 20 persone alla volta.

Molti, infine, gli eventi culturali, come la proiezione di brevi documentari e di film dell’epoca olivettiana, incontri con esperti e testimoni della storia industriale di Olivetti, come l’Architetto Michele De Lucchi, gli ingegneri Emilio Torri e Nico Osella, oltre a altri personaggi di spicco eporediesi come Ciro Lubrano, che presenterà il suo primo romanzo, “Il Tesoro di Alì”. Anche a Nico Osella toccherà il compito di presentare un suo libro, per l’esattezza “Una vita in Olivetti”.

La rassegna vedrà anche la presenza del giornalista Carlo Piano, che presenterà i libri “Atlantide, Viaggio alla ricerca della bellezza” e “Il cantiere – Il romanzo del Ponte di Genova di Berto”. Probabile anche la presenza dell’Architetto Renzo Piano, in presenza o in collegamento online.

Non mancano una serie di mostre, tra cui Arte contemporanea pittorica di Lino Ricco; “Un secolo di scrittura: la penna Aurora e la macchina per scrivere Olivetti. Elementi comuni e di contatto; I murales a San Bernardo e La Sacca: di Luca Cristiano in collaborazione con (In)visible Ivrea, artista all’opera dal vivo, un progetto di street art che reinterpreta i linguaggi espressivi olivettiani.
A contorno, degustazioni di prodotti enogastronomici delle eccellenze locali in collaborazione con i Ristoranti della Tradizione Canavesana, i distillati di Revel Chion; Scambio/Mercato di oggetti vintage Olivetti; visita in notturna delle Architetture Olivettiane con partenza dal Visitor Centre; Tour delle architetture.

Dalle 10 alle 18 con orario continuato, il Visitor Centre in Via Jervis 11, centrale rispetto al Sito, accoglie e fornisce un primo orientamento alla visita, distribuendo una utilissima mappa, una audioguida, mostrando video, e dando indicazioni con l’aiuto di una riproduzione in 3D del sito Unesco e degli edifici

Il programma completo è disponibile al sito www.welc-home.eu
o sulla pagina FB di https://www.facebook.com/Ivreaunescovisitorcentre/

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