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A Moncalieri le buone pratiche dell’abitare collaborativo

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Il progetto Moncalieri Città dell’Abitare Collaborativo – promosso dalla Fondazione Dravelli con la cooperazione e il sostegno della Città di Moncalieri; la collaborazione con il Gruppo RIMEDIARE/RI-MEDIARE e l’Associazione BuonAbitare e con un partenariato significativo intende costruire nel territorio moncalierese una prima sede dove confrontare prospettive di analisi, metodologie e scambiare buone pratiche dell’abitare collaborativo (considerato nelle sue diverse forme e come intreccio di prossimità e di cura), ritenute non solo azioni necessarie per sostenere le persone con fragilità e contrastare gli effetti dell’esclusione e del disagio sociale, ma anche come fattore di innovazione sociale: opportunità per promuovere lo sviluppo della comunità locale e la crescita del benessere
individuale e collettivo.

Si prevede nel 2022 la realizzazione di un programma di attività articolato nel modo seguente:
CONVEGNO: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E DEL PROGRAMMA;
LE SITUAZIONI LABORATORIO: I LABORATORI TEMATICI;
IL SEMINARIO CONCLUSIVO: ANALISI DEGLI ELEMENTI EMERSI.
L’intento è quello di individuare azioni utili a rimediare alcune delle criticità che caratterizzano la contemporaneità in campo ambientale, economico, sociale, culturale, educativo, formativo: criticità preesistenti, ma rese più evidenti dalla pandemia di COVID-19, dal ritorno della guerra in Europa, dal crescere della paura in relazione al futuro: così come viene percepito e rappresentato in termini individuali e collettivi. Di fronte alle trasformazioni in atto, che secondo alcuni potrebbero portarci verso una condizione post-umana, Edgar Morin dice che è necessaria una mediazione nei confronti di tali cambiamenti che deve essere “accompagnata, regolata, controllata, guidata da una metamorfosi etica-culturale-sociale”.

La città delle prossimità è una città in cui l’innovazione sociale, i beni comuni, le comunità locali e il lavoro di cura diventano parole chiave di una nuova progettualità che, grazie ad infrastrutture materiali e immateriali coerenti, crei le condizioni per accorciare le distanze, generare nuove comunità competenti e co-generare spazi pubblici e privati: un ecosistema di persone, organizzazioni, luoghi, prodotti, servizi che esprimono una reciproca capacità di cura. Il Progetto intende promuovere – in stretta cooperazione con la Città di Moncalieri – la definizione di una Carta e di un’Alleanza tra i soggetti pubblici e privati, tra cittadini e cittadine organizzati interessati alle diverse forme dell’abitare collaborativo: volte a favorire lo scambio e la messa a sistema delle esperienze e delle capacità presenti nel territorio e facilitare la co-progettazione di nuovi interventi. Per i promotori del Progetto, le pratiche dell’abitare sociale, dell’abitare collaborativo, della prossimità e della cura, non sono solo una delle risposte alle domande emergenti – integrando le esigenze economiche, sociali, culturali, educative e relazionali delle persone – ma sono anche strettamente collegati alle ”pratiche democratiche” e alla “democrazia progettuale” nella vita quotidiana: azioni concrete che sono la premessa necessaria per alimentare e dare sostanza alla democrazia nella sua dimensione
sociale: per tentare di evitare che la democrazia stessa (considerata solo in quanto modello istituzionale e come forma di governo, fondata sui principi della partecipazione e della rappresentanza politica) non rischi di diventare, come suggerisce Norberto Bobbio, una promessa non mantenuta.

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