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Decreto flussi, Confagricoltura Cuneo: necessarie assunzioni rapide e semplici per le imprese

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Un confronto immediato con le istituzioni locali per capire cosa cambierà dopo l’emanazione del Decreto flussi e semplificare al massimo le procedure di assunzioni: così ha risposto Confagricoltura Cuneo dopo l’emanazione del Dl firmato il 29 dicembre e apparso in Gazzetta ufficiale il 26 gennaio.

Il provvedimento regola le quote di migranti ammessi in Italia nei diversi settori di lavoro (stagionale, non stagionale, trasporti, imprenditoria ecc.); in particolare nel 2023 è previsto l’ingresso di 82 mila 705 lavoratori e lavoratrici extracomunitari/e per lavoro subordinato o autonomo stagionale e non stagionale.

Sulla base di questa quota massima, al settore agricolo e turistico-alberghiero sono ammesse, dice l’articolo 4 della legge, 44 mila unità. Gli imprenditori e le imprenditrici cuneesi del settore potranno assumere lavoratori/rici provenienti da Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

L’obiettivo di Confagricoltura Cuneo è quello di poter assumere e utilizzare in modo semplice e meno burocratizzato la mano d’opera disponibile per i raccolti.

“Abbiamo subito avviato un confronto con le istituzioni locali per analizzare e condividere le complesse modalità operative – ha affermato Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – con l’auspicio di tutti di poter affrontare le campagne del 2023 in modo meno difficoltoso ed evitare che si verifichino pesanti disagi per le aziende agricole, come avvenuto lo scorso anno.”

Bisognerà verificare che, insieme alle agevolazioni per le imprese, vengano garantiti a chi lavora i diritti fondamentali e le condizioni di lavoro dignitose imposte da ogni Legislatore; su questo, nella nota stampa, non ci sono riferimenti. In compenso si specifica che “è necessario uno sforzo da parte delle amministrazioni competenti affinché l’iter burocratico per l’ingresso dei cittadini extracomunitari sia il più celere possibile e consenta alle imprese agricole di poter contare su questi lavoratori già nelle prime campagne di raccolta primaverili.”

La preoccupazione ultima dell’organizzazione è che si verifichino intoppi burocratici come successo l’anno scorso, quando al ritardo dell’approvazione delle domande di assunzione si era aggiunto il blocco delle procedura informatiche, ritardando così le assunzioni.

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