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La petizione per salvare la maialina Tina ha raggiunto le 55 mila firme

Sono già quasi 55 mila le firme raccolte dalla petizione che vuole salvare Tina, l’incrocio tra maiale e cinghiale che rischia l’abbattimento per le regole del contenimento della peste suina.Trovate qui la petizione, di cui, quello che segue è il testo.
Egregio dott. Angelo Penna,
Direttore Generale ASL Novara,
vorremmo metterla a conoscenza di una situazione gravemente incresciosa, di cui i servizi veterinari della sua ASL sono responsabili.lo scorso agosto i servizi veterinari dell’ASL di Novara si sono presentati a casa di Gabriele, a Castelletto Sopra Ticino, colpevole di aver adottato Tina (nata da mamma maialino vietnamita e papà cinghiale) quando aveva pochi giorni di vita, di averla allattata e cresciuta insieme ai suoi cani e a suo figlio come un membro della sua famiglia.
Ad agosto 2022 i servizi veterinari hanno identificato Tina mediante l’apposizione di una marca auricolare, l’hanno sottoposta a prelievo diagnostico per MUS – AUT – PSA – PSC, e hanno prescritto alcune misure di biosicurezza, che Gabriele ha subito adottato.
Nel mese di gennaio 2023 gli stessi servizi si sono ripresentati a casa di Gabriele e, riscontrando la mancanza di una doppia recinzione, peraltro non richiesta al precedente controllo, senza lasciargli il tempo di metterla in opera, gli hanno consegnato l’imposizione di abbattimento.
Presentatosi presso gli uffici di Arona, i suoi servizi veterinari si sono rifiutati di consegnare a Gabriele la copia dell’esito del prelievo attestante la negatività alla PSA di Tina.
Il Ministero della Sanità aveva già ampiamente spiegato, nel chiarimento al Dispositivo dirigenziale prot.1195 del 18 gennaio 2022, che dagli abbattimenti per prevenire la proliferazione della PSA, sono esclusi i suini che vivono con i privati per finalità diverse dall’uso zootecnico e la produzione di alimenti, anche se si fosse in zona rossa.
Abbiamo dato mandato all’avvocato Angelita Caruocciolo di presentare ricorso al Tar per un’immediata sospensiva dell’imposizione, ma confidiamo in un suo intervento per una risoluzione di buon senso che annulli la sentenza di morte che pende su Tina.
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