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Morti sul lavoro: Piemonte sesta in Italia, Vco e Torino le zone dove si muore di più

Sandro Marotta

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Il Verbano Cusio Ossola è la provincia d’Italia che, in proporzione al numero di occupati, ha il maggior numero di incidenti mortali sul lavoro. I dati Inail (elaborati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering) sono chiari: nel primo quadrimestre del 2023 il Vco ha avuto un indice di mortalità di lavoro pari a 46,3%: ovvero 3 morti in 4 mesi su 64.768 occupati. Tra le province piemontesi si trova anche Alessandria, sempre con 3 morti ma su un numero di occupati maggiore (168.142). Sempre con un incide di mortalità maggiore di 1,5 si trova Asti, con 1 morto in 4 mesi su 88.864 occupati. Il torinese risulta con un im di 8,8%, che sembra piuttosto basso, ma si traduce in ben 8 morti di lavoro in questi primi mesi (ovvero 2 morti al mese) su 905.306 occupati. In questo recente articolo di Qutidiano Piemontese si può trovare l’ultimo caso di decesso sul lavoro nel torinese.

Dopo Roma (11 morti rilevati da gennaio ad aprile) e Milano (9), Torino è la città dove i lavoratori muoiono di più.

Il Piemonte è la 6a regione d’Italia per casi di lavoratori deceduti durante la loro mansione (18 casi nel quadrimestre) con un incidenza media tra l’1% e l’1,25%.

Accorpando le statistiche nazionali, in tutta Italia il fenomeno delle morti bianche è aumentato dell’1,1% rispetto all’anno scorso. Le morti più frequenti risultano essere quelle senza mezzo di trasporto (quasi il 70%).

Curioso il dato relativo all’incidenza per fasce d’età: i ragazzi e le ragazze tra i 15 e i 24 anni sono la terza categoria con più probabilità di morire sul lavoro (con un im di 7,9%). Al primo posto gli over 65 e al secondo i 55-64enni.

Infine i dati Inail evidenziano come i lavoratori stranieri abbiano un’incidenza maggiore rispetto agli italiani, probabilmente per il livello di rischio dovuto alle mansioni assegnate loro.

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