Salute
Non Una di Meno Torino insorge contro i picchetti antiabortisti al Sant’Anna: “mobilitiamoci e contrastiamoli”
Il movimento transfemminista ha lanciato un appello alla società civile per far sgomberare i presidi, ritenuti un “bombardamento incessante e violento contro i nostri corpi”


Torino – La diramazione torinese di Non Una di Meno ha lanciato un appello sui social per mobilitare i/le cittadini/e per contrastare i picchetti antiabortisti davanti all’ospedale ginecologico Sant’Anna di Torino. “Chiediamo a tutte le forze sociali e le persone vicine alla causa dei diritti riproduttivi di mobilitarsi con noi, creando un gruppo di solidalə che vivono e lavorano in zona ospedali, per organizzarci dal basso al fine di contrastare i settimanali picchetti antiabortisti. – si legge nel comunicato diffuso dal collettivo transfemminista – Non possiamo permettere che continui questo bombardamento incessante e violento contro i nostri corpi.”
Nell’ambito della contestazione Nudm chiede anche la riapertura del Centro Nascita, chiuso per presunta mancanza di spazi (sostituito però dalla suddetta stanza, quindi viene da chiedersi: gli spazi ci sono o non ci sono?)
Il presidio che fuori dalle porte dell’ospedale ha affisso dei pannelli antiabortisti è nato all’indomani di un’altra azione della stessa matrice: la stanza di “ascolto” per dissuadere le donne dall’interruzione di gravidanza. Mentre quest’ultima iniziativa è promossa dall Regione Piemonte, i picchetti sono autogestiti dalle associazioni e, secondo la controparte “pro aborto”, stanno sfruttando in modo indebito l’istituzione pubblica della sanità.

