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Lavoro

Sigifer chiede la cassa integrazione, i sindacati: lavoratori senza certezze, chi garantirà sicurezza sui binari ora?

Dopo la strage di Brandizzo Rfi ha scaricato l’impresa per cui lavoravano le vittime, che ora è costretta a chiedere la cassa integrazione per 79 operai

Sandro Marotta

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Torino – L’impresa di Borgo Vercelli in cui lavoravano gli operai morti nella strage di Brandizzo, la Sigifer, rischia di lasciare a casa 79 dipendenti, dopo la sospensione dell’accordo lavorativo con Rfi: questa la sintesi dell’incontro tra i sindacati Feneal Uil, Fillea Cgil e Filca Cisl Piemonte Orientale, i lavoratori della ditta e i rappresentanti della stessa.

Sigifer ha annunciato che pagherà ai dipendenti la mensilità di agosto e che per il periodo successivo ha fatto richiesta per la cassa integrazione.

I rappresentanti sindacali si sono detti preoccupati per questa scelta: senza l’anticipazione della cassa integrazione, nelle prossime settimane questi 79 dipendenti rischiano di rimanere, di fatto, senza stipendio né certezze sul loro futuro.

Altro interrogativo fatto emergere da Cgil, Cisl e Uil: chi rimpiazzerà queste decine di lavoratori che garantivano la sicurezza delle linee ferroviarie? Per quanto tempo la rete dei treni rimarrà senza manutenzione?

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