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La Candidatura di Trino Vercellese per il deposito unico italiano per le scorie nucleari attende chiarezza dal Governo centrale

Ambientalisti e cittadini contro la possibile proposta di insediamento vicino al Po

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Scorie nucleari

TRINO – Dopo l’audizione del sindaco di Trino Vercellese Daniele Pane mercoledì 8 novembre presso la Commissione Ambiente della Camera si discute molto sulla possibile collocazione a Trino Vercellese del deposito unico italiano per le scorie nucleari.

Nelle intenzioni dell’attuale  ministero dell’Ambiente il deposito nazionale e il relativo parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito sarà costituito da 90 costruzioni in calcestruzzo armato,  in cui a loro volta verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati per un totale di circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e molto bassa attività provenienti dal mondo medico e ospedaliero, dalle sostanze radioattive usate per la diagnosi clinica, per le terapie antitumorali. In attesa della disponibilità di un deposito geologico, i rifiuti a media e alta attività, 17 mila tonnellate, saranno stoccati all’interno di una diversa struttura di deposito temporaneo, denominata CSA, Complesso Stoccaggio Alta attività, collocata sullo stesso sito del deposito nazionale.

Il 5 gennaio 2021 il ministero dell’Ambiente rese nota la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee con l’individuazione  67 aree potenzialmente idonee in Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna.  Dopo una consultazione pubblica durata un anno  a metà marzo 2022 Sogin ha trasmesso al ministero dell’Ambiente la proposta di Carta nazionale delle aree idonee CNAI ad ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Il ministero l’ha esaminata, ha chiesto verifiche a Sogin, che le ha effettuate e a luglio 2023 ha rimandato al ministero dell’Ambiente la versione definitiva della proposta di CNAI che però non è ancora stata pubblicata.

Il Sindaco di Trino Daniele Pane ha ribadito che :

Non esiste nessuna auto candidatura, nemmeno la nostra, senza che sia prima pubblicata la CNAI e si sia concluso l’iter di legge attualmente previsto. A valle del procedimento, se si concludesse in maniera infruttuosa, rimaniamo disponibili a sederci al tavolo per valutare nuovamente se sul nostro territorio è possibile individuare un’area idonea a una tecnologia sicura. L’area attorno a Trino, dove c’era la centrale Enrico Fermi, fiore all’occhiello del nostro territorio fino al suo spegnimento e la trasformazione in deposito temporaneo che comprende anche l’area di Saluggia, vede nel raggio di pochi chilometri in Piemonte il 73% di rifiuti radioattivi e il 90% dei materiali di scarto. Abbiamo dunque interesse che questo deposito venga realizzato quanto prima con il relativo parco tecnologico. Ho sempre manifestato perplessità sull’iter per i tempi troppo lunghi. Ci sono voluti sette anni per la pubblicazione della Cnapi diventata poi Cnai (Carta nazionale aree idonee) e che non è stata ancora pubblicata.

Contraria al possibile insediamento Lega Ambiente

Per Trino il combinato disposto di quanto su descritto potrebbe significare nei decenni a seguire la costruzione di una nuova centrale, agevolata da un deposito nazionale pronto ad accogliere le scorie prodotte dalla vecchia e dalla nuova stagione nucleare italiana. E tutto ciò per volontà di una sola persona, il sindaco Pane, non supportato da alcuna decisione politica: non una Delibera di Giunta, tantomeno una Delibera di Consiglio, anche nelle Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato amministrativo 2023 – 2028 non si fa cenno ad alcuna volontà di rilancio nucleare trinese. Lo slogan “Sostenibilità e Nucleare” è un ossimoro, ci hanno già provato in altre occasioni a propinarci queste bugie, ma la volontà popolare, anche a Trino, per ben due volte, a larghissima maggioranza (nel 1987 e nel 2011), le ha respinte.

Contro la candidatura anche Europa Verde e Verdi Piemonte:

Ci opponiamo con forza alla proposta del Sindaco di Trino Vercellese di candidare la sua Città come sede del deposito unico italiano per le scorie nucleari. Questa autocandidatura giunge prima ancora della pubblicazione della Carta Nazionale Aree Idonee (CNAI). In ogni caso, fra i sessantasette luoghi individuati da Sogin nel 2021, Trino non è presente perché l’area non è idonea. Il Ministro Pichetto Fratin parla di nucleare sostenibile, ma come può essere sostenibile un deposito in un territorio inadatto a ospitarlo? Quali sono i reali motivi di questa proposta anticipata? Quali interessi stanno plasmando il destino della nostra comunità? La mancanza di chiarezza mette in luce la volontà di non coinvolgere i cittadini. Un deposito per le scorie serve: si faccia in un’area idonea e ascoltando il parere dei cittadini!

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