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Interviste

La sanità piemontese e le esigenze logistiche salariali dei medici

Franca Fagioli, direttore Oncologia pediatrica Regina Margherita, ha affrontato il tema della sanità piemontese, confrontandola con quella nazionale

Alessia Serlenga

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TORINO – Ritorna il nostro viaggio all’interno degli ospedali torinesi e ringraziamo ancora una volta Franca Fagioli, direttore Oncologia pediatrica Regina Margherita, per averci accompagnati.

Con noi, la dottoressa ha affrontato il tema della sanità piemontese, confrontandola con quella nazionale.

Considerazioni nazionali: Italia

L’obiettivo è quello di garantire il riconoscimento dell’età pediatrica da 0 a 18 anni. Va ribadito e applicato in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale che l’età pediatrica deve essere estesa sino a 18 anni, sul territorio e in ospedale: è il presupposto per la difesa della “specificità pediatrica”.

A livello nazionale, nel 2021 oltre 112 mila minori tra 0 e 18 anni, circa il 26%, è stato ricoverato in reparti per adulti con una percentuale del 70% nella fascia di età tra i 15 e i 18 anni.

Variabile è il comportamento delle regioni oscillando da un minimo del 14% di minori ricoverati con adulti registrato nel Friuli-Venezia Giulia al 44,5% del Molise, con 9 regioni sopra la media nazionale.

Tra le specialità in cui si assiste più spesso al ricovero di minori con adulti vi è l’ortopedia e traumatologia (34%), e la chirurgia generale e l’otorinolaringoiatria (16%).

Particolarmente delicata la situazione della neuropsichiatria infantile.

Il 30% dei ricoveri per disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva avviene in reparti psichiatrici per adulti e il 10% dei ricoveri psichiatrici avviene in stato di necessità in reparti psichiatrici per adulti, nonostante tale collocazione sia gravemente inappropriata”.

 

Considerazioni regionali: Piemonte

Nelle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta risiedono circa 680 mila bambini ed adolescenti.

Dal 2012 al 2022 la popolazione 0-18 anni si è ridotta a livello nazionale del 7,6%, in Regione Piemonte e Valle d’Aosta del 7,1% circa.

Gli indicatori di mortalità e disabilità evidenziano che, a fronte di una graduale riduzione della mortalità nelle fasce d’età pediatriche, dovuta principalmente alla contrazione del tasso di mortalità entro l’anno di vita, l’impatto complessivo delle malattie pediatriche, che tiene conto anche delle disabilità che esse causano, non si sta riducendo con la stessa velocità.
Si assiste ad un cambiamento nelle patologie più frequentemente causa di morbosità e mortalità nei bambini e adolescenti, con la diminuzione di casi gravi associati a patologie infettive/parassitarie ed a malattie respiratorie e gastroenteriche, mentre, di contro, emergono anche nella popolazione pediatrica le patologie croniche, le gravi disabilità e/o malattie rare complesse, i disturbi neuro-evolutivi e della sfera psichica, in particolare in età adolescenziale.
-In generale nel 2019 in tutte le strutture del Piemonte i ricoveri pediatrici risultano essere circa 45.000. Il Centro di Riferimento, Ospedale Regina Margherita, eroga circa il 30% (circa 13000) dei ricoveri pediatrici erogati in tutte le strutture della Regione.
Nel 2019 sono stati erogati circa 9.000 ricoveri pediatrici impropri intesi come ogni ricovero erogato a pazienti in età pediatrica (0-18 anni) in Ospedali non pediatrici ed in specialità non pediatriche nelle strutture piemontesi: il 76,0% dei ricoveri è caratterizzato da un DRG chirurgico ed il restante 24,0% è caratterizzato da un DRG medico.
Nella fascia di età 0-14 anni i ricoveri impropri sono il 11% mentre nella fascia 15-18 anni sono una percentuale nettamente superiore pari al 60%.

Si rende fortemente necessaria una razionalizzazione e riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale pediatrica in funzione di:
✓ la necessità di estendere lo screening neonatale a patologie per cui sono disponibili
terapie che, se somministrate in fase pre-sintomatica e trattate da personale con
elevato expertise, ne modificano radicalmente il decorso (es. atrofia muscolare spinale)
✓ la diffusione di terapie avanzate per patologie precedentemente non guaribili
✓ l’incremento della prevalenza di pazienti cronici complessi derivante dalla maggiore
sopravvivenza neonatale e postnatale
✓ l’incremento di richieste di diagnosi e intervento per disturbi in età evolutiva.

Per queste ragioni il 25 settembre 2023 viene emanata la delibera della Giunta Regionale per la ridefinizione del modello organizzativo funzionale della Rete Pediatrica Piemontese con il riconoscimento a livello Ospedaliero e territoriale dell’età pediatrica compresa tra gli 0 e i 18 anni.
Questo è un grande traguardo considerando che moltissime sono le differenze su base regionale: se in Sicilia, Sardegna, Molise, dopo i 14 anni gli adolescenti in linea di massima finiscono nei reparti degli adulti, in Lombardia e Trentino-Alto Adige ciò avviene dopo i 15 anni; in Toscana dopo i 16; in Basilicata si è accolti nei reparti pediatrici sino a 17 anni, in Abruzzo e Veneto sino a 18. Nelle altre regioni l’età varia tra 14, 16, 18 anni a seconda degli ospedali. Così in Campania il limite è 14 anni, con l’eccezione di Benevento dove è 18 anni; in Liguria dopo 16 anni si va nei reparti per adulti, ma a Savona ciò avviene già dopo i 15. Unica eccezione in questo panorama variegato sono gli adolescenti con patologie croniche, che in linea di massima hanno diritto alle cure ospedaliere pediatriche sino alla maggiore età.

 

Esempio virtuoso dell’Oncoematologia Pediatrica

Nel 2004 viene istituita la Rete Oncologica Pediatrica del Piemonte e Valle d’Aosta, coordinata dalla prof. Franca Fagioli, con un modello Hub (Ospedale Infantile Regina Margherita) and Spoke (10 Centri distribuiti sul territorio di Piemonte Valle d’Aosta).
-Indagine sull’attività di ricovero ospedaliero 2013-2017 a partire dall’analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera: la totalità dei bambini 0-14 anni e l’89% dei ragazzi tra 15 e 18 anni vengono ricoverati in reparti pediatrici facenti parte della rete regionale. Il dato relativo ai pazienti adolescenti si discosta dalla media nazionale che vede solo il 37% dei pazienti adolescenti oncologici trattati in Centri Pediatrici.

 

Esigenze logistiche salariali medici

All’interno dell’ospedale lavorano 179 dirigenti medici, 360 infermieri, 141 OSS e 23 impiegati amministrativi. In questo momento il turn over è assicurato e ben compensato dalle nuove assunzioni. Sarebbero necessarie soprattutto nel comparto le sostituzioni di maternità come mi pare sia previsto dall’Osservatorio sul personale sanitario della Regione Piemonte. E’ evidente che l’attivazione di nuove strutture quali ad esempio la SSD Maxillo Facciale richiederanno ulteriori risorse come tutte le nuove attività.
Non abbiamo gettonisti. L’Ospedale è attrattivo anche nei riguardi del personale sanitario sia per la presenza della Scuola di specialità in Pediatria all’interno della quale i giovani medici trovano la loro vocazione per quelle che sono le sub-specialità pediatriche, ad esempio l’oncologia, la pneumologia e l’infettivologia, sia per la Scuola di Infermieristica pediatrica.
I salari dei professionisti risultano comunque inadeguati specie se confrontati con i professionisti che lavorano in altri Paesi i cui salari sono nettamente più alti.

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