Seguici su

Interviste

Al Regina Margherita di Torino con la dott.ssa Franca Fagioli: IA e società

Le parole della dottoressa Franca Fagioli, direttrice del dipartimento di patologia e cura del bambino

Alessia Serlenga

Pubblicato

il

TORINO – Eccoci nel nostro ultimo appuntamento settimanale dall’ospedale Regina Margherita di Torino.
Oggi affronteremo assieme un tema tanto importante quanto discusso e lo faremo come sempre, grazie all’accurato intervento della dottoressa Franca Fagioli, che ringraziamo per averci accompagnati in questa nostra breve avventura.

Sanità e IA

L’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare molti aspetti dell’ambito sanitario, dalle terapie alla diagnosi, passando per la ricerca. Si registra tuttavia un gran fermento, anche in Italia, dove non mancano le esperienze e le sperimentazioni di Università, ospedali, enti pubblici e privati. E’ a favore?

“A fronte del calo di natalità e del profondo cambiamento della patologia pediatrica con prevalenza di patologie croniche che sono più complesse, vi è la necessità di diagnostica e terapie più sofisticate e costose (incluse tecnologie digitali), così come di terapie di supporto a lungo termine (psicologico, riabilitativo, rieducativo, sociale). Vi è inoltre la necessità di strumenti innovativi digitali su più versanti: diagnostica (radiologia, etc), trattamento (medicina personalizzata, nuovi strumenti per genomica), terapia di supporto (strumenti per la riabilitazione, scuola a distanza, controllo del dolore, nuove metodologie di supporto psicologico), telemedicina, teleriabilitazione e nuove infrastrutture (adeguamento per le fasi I, centro di simulazione, umanizzazione degli ambienti).”

 

Trauma psicologico e società oggi con IA e social: anoressia, bulimia, attacchi panico

L’IA e adolescenti rappresenta oggi, un binomio molto stretto quanto rischioso. Le nuove generazioni si dimostrano sempre più avvezze a far lavorare la tecnologia al posto loro, come nel campo scolastico per esempio. Le tecnologie possono rappresentare però, un rischio reale per la salute mentale di bambini e adolescenti. Secondo alcuni dati, gli adolescenti che utilizzano i social media o qualunque altra tecnologia per più di tre ore al giorno, hanno il doppio del rischio di sviluppare depressione, ansia, insoddisfazione del corpo, disturbi alimentari, confronto sociale e bassa autostima. Nel nostro Paese, oltre 8.700 studenti fra gli 11 e i 17 anni, sviluppano un’ansia sociale grave o molto grave. Cosa ci dice a riguardo?

“La rete va usata sempre con discrezione: alle famiglie e ai ragazzi qui in ospedale, noi consigliamo sempre i siti da seguire come il sito AIEOP e i social, le pagine dove si possono trovare informazioni corrette: pagine Instagram di associazioni come Fondazione Maria Teresa Lavazza, UGI, FUV Adisco etc.

I social vanno comunque usati perché dobbiamo usare il linguaggio dei giovani. Portiamo avanti progetti per diffondere la cultura del “buon utilizzo”. Come medici e sanitari in generale abbiamo l’opportunità di diffondere una cultura dell’utilizzo giusto. “

 

Cosa direbbe ai giovani medici?

“Di studiare, di impegnarsi, di metterci passione, ma soprattutto di lavorare con umiltà.
Di fare sempre sostegno psicologico di gruppo, dato che il rischio di una iper-identificazione è dietro l’angolo, anche per un arricchimento umano e professionale.”

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

adv

Dalla home

adv

Facebook

adv