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Balon Mundial Festival 2025: a Torino il calcio diventa ponte tra culture

Dal 25 maggio al 29 giugno 2025 torna a Torino il Balon Mundial, il torneo che celebra sport, integrazione e culture da tutto il mondo.

Gabriele Farina

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TORINO – Torna per la diciassettesima edizione il Balon Mundial Festival, il torneo di calcio che da anni trasforma Torino in una capitale dello sport inclusivo e della multiculturalità. Dal 25 maggio al 29 giugno 2025, sui campi dell’A.S.D. San Paolo in via Tirreno 303, si sfideranno 34 squadre – 24 maschili a 11 e 10 femminili a 5 – in rappresentanza di oltre 38 nazionalità, dando vita a 60 partite che sono molto più di una semplice competizione sportiva: sono un inno alla convivenza, al dialogo e alla solidarietà tra popoli.

A presentare ufficialmente l’evento è stato l’Assessore allo Sport, Grandi Eventi e Turismo della Città di Torino, Domenico Carretta, che ha sottolineato come la manifestazione rappresenti “un momento di grande valore sociale e culturale, durante il quale il calcio diventa strumento di integrazione, dialogo e rispetto reciproco”.

Un torneo che guarda al futuro

Tra le novità più attese del 2025, spicca il Mundialito, una giornata interamente dedicata ai più piccoli (4–12 anni), con attività suddivise tra i gruppi “Minions” e “Junior”. I bambini e le bambine giocheranno seguendo le regole del football3, un metodo educativo che affianca il gioco al dialogo e ai valori del fair play. Un’iniziativa che guarda al futuro, investendo nella crescita civile e sportiva delle nuove generazioni.

Le “squadre progetto”: sport e diritti

A testimoniare l’impegno del festival nel campo dei diritti e dell’accoglienza, fanno il loro debutto tre squadre progetto:

RWI (Refugees Welcome Italia), associazione che favorisce l’inclusione sociale dei rifugiati;

Primo Passo, team dell’associazione Si può fare, attivo nel supporto ai minori stranieri non accompagnati;

Smiling Coast, proveniente dal centro polifunzionale “Teobaldo Fenoglio” di Settimo Torinese.

Le donne iraniane protagoniste di un film

Tra le storie più forti di quest’anno, spicca quella della squadra femminile iraniana Homa, fondata l’8 marzo 2013 per partecipare al Balon Mundial. La loro esperienza sarà al centro del documentario “Shane”, scritto e diretto da Francesco Cannavà, prodotto da Zenit, 8 Road Film, Beagle Media e Art Show. “Shane in persiano curdo significa vento – spiega Cannavà – quel vento che scuote i capelli delle donne iraniane. Voglio raccontare la loro storia per testimoniare l’unione tra i popoli e protestare, pacificamente, contro chi vuole dividerli”.

Un calcio per la pace: insieme russi, ucraini e kazaki

Torna anche la squadra USPR (Unione Sportiva Parlanti Russo), composta da giocatori provenienti da Russia, Ucraina e Kazakistan, che da tre anni scendono in campo fianco a fianco, portando un messaggio potente di pace e riconciliazione. In un momento storico segnato da tensioni internazionali, la loro presenza è la dimostrazione concreta di come lo sport possa abbattere le barriere e costruire ponti.

Uno staff internazionale, per un evento globale

Il festival sarà supportato da un team multiculturale di volontari del Corpo Europeo di Solidarietà (ESC), giovani provenienti da tutta Europa impegnati in attività civiche e culturali. A loro si affiancheranno i Fan Mediator, figure chiave nel garantire un clima di rispetto e armonia durante le partite, promuovendo la coesione tra atleti, pubblico e organizzatori.

Oltre il calcio: un vero e proprio festival culturale

Il Balon Mundial non si ferma al fischio finale: il programma si arricchisce di musica, danze e tradizioni popolari, offrendo ai visitatori uno spaccato autentico delle culture rappresentate. Un momento di festa e condivisione che fa del torneo un’esperienza a tutto tondo, capace di rafforzare il tessuto sociale e alimentare la comprensione reciproca.

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