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Il tunnel del Tenda chiude di nuovo per un’esercitazione della protezione civile. Il sindaco di Roccavione: “Figuraccia istituzionale”
Dopo anni di attesa, il Tunnel del Tenda riapre solo parzialmente e chiude di nuovo per esercitazioni. Il sindaco di Roccavione denuncia: “È una beffa istituzionale”.

COLLE DI TENDA – Dopo la riapertura (a senso di marcia alternato e con code di mezz’ora) del Tunnel del Tenda nel giorno di ieri, sabato 28 Giugno, siamo tornati ad una situazione di stallo.
Nessun sollievo per i cittadini e le imprese che da anni aspettano con ansia la riapertura di un’infrastruttura fondamentale per l’economia e la vitalità del territorio: oggi il Tunnel chiude di nuovo, dalle 6 alle 12, per delle esercitazioni della Protezione Civile.
Un ulteriore disagio da aggiungere ad un’apertura comunque parziale e insufficiente, penalizzando ancora una volta un’intera comunità.
Il sindaco di Roccavione, Paolo Giraudo, in una nota stampa esprime appieno il suo disappunto, facendosi portavoce di un sentimento diffuso tra i cittadini che rappresenta. Ve la riportiamo qui sotto:
«Siamo al colmo del paradosso. Dopo dodici anni di attesa, ritardi imbarazzanti, disagi economici e sociali per un intero territorio, oggi si inaugura il nuovo Tunnel del Tenda… ma non si apre. O meglio: si apre solo per il passaggio delle autorità e delle auto blu, mentre domani mattina, quando dovrebbe iniziare la vera vita del tunnel, arriva subito la prima chiusura straordinaria. Dalle 6 alle 12 resterà sbarrato per una nuova esercitazione di protezione civile.
Ditemi: è questo il rispetto che si deve a cittadini e imprese che da anni subiscono le conseguenze di questa interminabile vicenda? È davvero così difficile organizzare un’infrastruttura strategica in modo serio e responsabile?
La verità è semplice e brutale: invece di sprecare settimane a organizzare una festa fuori luogo, considerando i tempi e i danni accumulati, si doveva concentrare ogni sforzo sull’apertura vera, completa, funzionale del tunnel. Inclusa l’esercitazione, che andava fatta prima, non all’ultimo minuto, con la beffa di una chiusura appena dopo la cerimonia.
Mi chiedo se chi ha organizzato questa giornata si renda conto della figuraccia istituzionale e simbolica che sta consegnando a questo territorio. Dovevamo festeggiare la fine di un incubo, non aggiungere l’ennesimo episodio surreale a una saga che dura da oltre un decennio. E ricordiamolo: secondo i primi progetti, il Tenda bis doveva essere ultimato nel 2017. Siamo nel 2025.
Questa non è un’apertura, è una rappresentazione teatrale, una vetrina autoreferenziale che nulla ha a che fare con le esigenze reali delle comunità locali. E intanto chi lavora, chi trasporta merci, chi vive e fa impresa in valle dovrà aspettare ancora, anche solo per passare domani mattina.
Da sindaco, ma soprattutto da cittadino della Valle Vermenagna, non posso che esprimere amarezza, indignazione e profondo disagio. Il Tenda bis non può più essere un simbolo di come non si gestisce la cosa pubblica. Deve diventare subito un’infrastruttura viva, aperta, sicura e funzionante. Non un palcoscenico per l’ennesima passerella.»
Il Colle del Tenda è un crocevia strategico per la nostra Regione: più volte abbiamo parlato della necessità di potenziare i collegamenti, stradali e ferroviari che siano, per liberare il potenziale economico in primis del territorio, in secundis della regione intera. I ritardi delle istituzioni nel garantire un adeguato collegamento infrastrutturale non fanno che peggiorare la situazione.
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